CONTINUA

(Amanda)

DAL DIARIO PRIVATO DI AMANDA CARTER

<<Presentimenti.

- Mamma..- dico io.

- .. dimmi..

- Chiedimi come ho mangiato.

Mia madre sospira sghignazzando. Quella non era la prima volta che papà cucinava per noi.. ma stavolta rischiava davvero di diventare l'ultima, per me, almeno. Lancia uno sguardo a papi che è rientrato nel cucinino e che non ci può ovviamente sentire.

- Come hai mangiato?- mi chiede poi, già intuendo la risposta.

- MALE!!

Mi alzo da tavola con espressione disgustata, scostando il piatto con il naso arricciato, sotto gli occhi divertiti di mia madre che, per una volta tanto, non trova nulla da obbiettare. Anzi. A onor del vero, bisogna ammettere che dopo 26 anni di matrimonio, mio papà sta quasi imparando a cucinare.. infatti stasera il suo patè di verdurine miste con salsa segreta, ha fatto un insolito 'SBLOB', rispetto al solito 'SBENG', cadendo nel piatto. In sua difesa devo ammettere che stavolta almeno, sono riuscita a masticarlo e a buttarlo giù, senza bisogno dell'aiuto dello sturalavandini.

- Gatton Nattong..- sorride papà, rientrando minaccioso in soggiorno accompagnato da un piatto che tutto fa pensare tranne che al cibo.

Me lo piazza sotto al naso, costringendomi a sedermi nuovamente.

- Dove vai, piccolina? Non hai ancora finito di mangiare.. adesso arriva il piatto forte..

- » proprio quello che mi preoccupa..

- Come?

- Niente!!!

Santo Koenig, Protettore dei Fegati andati, aiutami tu!!! Il piatto forte mi sta guardando.. uh, ma si sta ancora muovendo..??!!!

- Come da tradizione, se ne servono tre belle mestolate..- continua lui riempiendomi il piatto.

Tradizione? Ah, adesso i tentativi di avvelenamento da cibo si chiamano tradizione!?? Papino mi osserva digrignando i denti sadicamente.. in quello che più si avvicina ad un sorriso, per Mr Oliver Carter. Niente da fare.. lo devo almeno assaggiare se voglio alzarmi da tavola. Mi faccio coraggio.. mal che vada c'è sempre il mio fido Orgòn, nascosto in camera sotto al letto, in caso di necessità.. e questa sembra proprio una di quelle. Mayo stavolta non mi potrà sgridare!! L'assaggio.. come non detto.. immasticabile!

- Uhm.. buono..- grugnisco io a bocca piena.. non ho il coraggio di farlo scendere nello stomaco- Un po' salatino.. scrunc.. sembra che ci sia della.. sabbia??? Non riesco a masticarlo.. si sta gonfiando.. MA COS'E'???- chiedo alla fine con le lacrime agli occhi, mentre tento di inghiottirlo.

- Trippa di medusa, saltata alla Livornese.. non è buona??? Certo, ho dovuto eliminare un paio di ingredien.. Amanda..? Dove corri???

ORGON, ORGON!!!! Ora o mai più!!!

Mi fiondo sotto al letto e mi attacco al collo della bottiglia, mentre spasmi acuti mi trapassano lo stomaco e il cervello. MEDUSA??? Mi ha fatto mangiare UNA MEDUSA??!!

- Sì, ma solo le interiora ..- urla lui dal soggiorno, evidentemente per scusarsi.

Mia madre entra in camera, mentre sento papà che borbotta da solo qualcosa su un dolce.

- Oh no.. Ha fatto anche il dolce???

- Io lo distraggo.. tu scappa!!- bisbiglia mamma lanciandomi uno sguardo da cospiratrice.

- Uh..?

- Ma solo se mi porti un panino al formaggio dalla mensa..!!

- Contaci!!!

Mia mamma mi da il via.. aspetto che papi rientri in cucina e mi dirigo velocemente alla porta, per trovarmi di fronte un attimo dopo.. Lucas Buck! Gli sbatto letteralmente addosso con mio sommo dispiacere; lui mi abbraccia ridendo per impedirmi di cadere. Santo Koenig, Protettore degli innamorati, aiutami tu!! Credo di essere appena diventata viola tendente al rosso amaranto.. e come al solito non riesco a spiccicare una frase intelligente.

- Amanda.. da come correvi deduco che tuo padre ha nuovamente cucinato, vero??- ride lui, fissandomi con quei suoi occhioni verdi magnetici.

Eeehhh? Rimango a bocca aperta a fissarlo con sguardo da ebete.. come sempre!!

- Qualcosa di tremendo a giudicare dalla fretta che avevi..

Mi lascia andare e poco ci manca che io non sbatta per terra.. mi rendo vagamente conto che non ho ancora spiccicato sillaba. Santo Koenig, Protettore dei piloti.. perchè dev'essere così bello? Alto, bruno, occhi verdi, nasino perfetto, sorriso che stende.. certo, peccato quelle orecchie.. sono un po' a sventola.. ma chi se ne frega??? E poi oggi i suoi occhioni sembrano ancora più verdi del solito.. sospiro...

- Beh, non dici neanche ciao al tuo zio preferito???

- Cia.. ciao.. zio Lucas..

NO, NO, NO!!!! Non ZIO!!! Non lo devo chiamare ZIO!! Lui non è mio zio!!! Santo Koenig, Protettore dei cretini, aiutami tu!! Lucas ha quasi 15 anni più di me e fino a pochi anni fa mi faceva ancora saltellare sulle ginocchia, ma questo non fa certo di lui mio zio!! » uno dei piloti della base, come papà, e per giunta è il suo preferito.. il figlio che avrebbe voluto ma che purtroppo non ha avuto. Lucas ha bazzicato nei nostri alloggi fin da quando ero piccola, adora mio padre e mio padre adora lui. Solo che da quando mi sono presa questa cotta tremenda per lui non riesco nemmeno a guardarlo senza arrossire.. oddio, cotta.. a dir la verità è da quando ho sei anni che ho questa cotta per lui.. più che cotta, tu sei fusa, mi ripete sempre mia sorella.

Sospiro con le ginocchia che mi tremano in cerca di una frase intelligente da dire.

- Allora.. come va??

Intelligente, davvero intelligente!!! Mi compiaccio di me stessa!

Lui mi sorride, gentile come al solito, accarezzandomi i capelli e scompigliandomeli come sempre. Se ne approfitta perchè è almeno venti centimetri più alto di me.. ed io naturalmente lo lascio sempre fare.. anche se fingo che la cosa mi disturbi.

- Io bene.. e tu? Niente nuovi dolorini? Niente mal di testa? Niente ansia o angoscia??

A dir la verità no.. anche se.. ora che mi ci fa pensare..mah, forse è solo il Gattong Nattong di papà che sta improvvisando una samba nel mio stomaco.. spero! Papino arriva in quel momento a salvarmi dall'imbarazzo.

- Lucas.. che fai ancora sulla porta.. Amanda fallo entrare.. arrivi giusto in tempo, siamo arrivati al dolce..

- Fuggi finchè sei in tempo!!- gli sibilo io ad un orecchio.

Ecco, almeno una frase intelligente sono riuscita a dirgliela.

Lui ride e si siede a tavola con noi. Mia madre mi guarda stranita, credo che stia aspettando il suo panino al formaggio.. io sono troppo presa dagli occhioni verdi di zio Buck per accorgermi che mio padre mi sta chiamando già da un po'.

- Base Alpha mi ricevete?? Alpha?? Mi ricevete??AMANDA!!!

- Eeehh?- spalanco bocca e occhioni e mi giro verso papà, tirandomi su di scatto.

Cacchio.. sto di nuovo arrossendo.. e Lucas sta ridendo sempre più divertito. Mi strizza l'occhio, mentre mi alzo per andargli a prendere un piatto.. e inciampo nel tavolo.. e poi nella sedia.. e poi nel divano.. e poi nel tavolino dell'ingresso.. e poi nel cucinino.. e poi turna nel tavolino dell'ingresso.. e poi nel divano.. e poi nella sedia..e poi nel tavolo.. e poi mi rendo conto di non aver preso il piatto.. così ricomincio da capo.. ahio, ahio, ahio, ahio, ahio, ahio, ahio, ahio, ahio e ahio! Mi siedo sconsolata.. mio padre mi osserva stranito.. credo che stia pensando che non deve più cucinare il Gatton Nattong per pranzo, mia madre invece mi sta facendo gli occhiacci.. tipica espressione che significa 'checavolostaicombinandoAmanda???'

Mi rifugio in camera sconsolata, trascinandomi su una gamba sola per giunta.. l'altra l'ho sbattuta 18 volte di seguito!!! Mi butto sul letto e rimango lì a fissare il soffitto, con la bottiglia dell'orgòn in mano.. e sguardo spento.. almeno finchè non entra Samantha.. infuriata, è la parola giusta per definirla. L'ascolto vagamente mentre bofonchia di una truffa ai suoi danni, finchè non mi chiede la ricetta dell'Orgòn. L'Orgòn? E che cavolo se ne fa Sam dell'Orgòn?? Ne basta una in famiglia di ipocondriaca!!! Comunque non mi faccio pregare, figuriamoci, anche se ho la testa da un'altra parte in questo momento.. e lei se ne accorge.

- Beh, che cavolo fai qui? Non lo sai che di la c'è Lucas??- mi dice infatti un attimo dopo.

- Lo so.. per questo sono qui.

- Ah.. ho capito.. cosa hai combinato stavolta???

- Mmm.. non lo vuoi sapere..

- Andiamo.. non può essere peggio di quella volta che sei caduta dalla sedia trascinando tutta la tovaglia con annesse stoviglie per terra e sui piedi di Lucas, costringendolo a rimanere in infermeria per due settimane.

- Beh.. no, effettivamente..

- O di quella volta che sei inciampata rovesciando il piatto di portata e tutto il suo contenuto in testa a Lucas, procurandogli una ferita lungo un braccio e sulla testa, con annessi 25 punti di sutura... per non parlare della scottatuta di terzo grado..

- Sì, sì.. ricordo.

- O di quella volta che..

- Va bene, Sam. Grazie. Basta così!! Sei un asso, tu, a tirarmi su di morale.

- Ops.. scusami Amy.. perchè non provi ad andare di lì.... basta che stai lontana dalla tavola e dai piatti..

Sam mi sorride e scappa di corsa, incitandomi a darmi una mossa. Ah, mia sorella... posso sempre contare su di lei.. Infatti io quella dei 25 punti me la ero dimenticata... per fortuna che c'è mia sorella!!!! Vabbeh.. ci riprovo.. Cosa può succedermi? Forse era meglio dire.. Cosa PUO' succederGLI??? Scappo dal mio alloggio, prima che Lucas perda quella poca pazienza che gli è rimasta e mi rifugio da LUI.. il mio muro del pianto preferito.. Mastarna Machault, detto anche Mayo, psicologo della base. Uno degli ZITELLI più appetibili della base.. Alto, bruno, affascinante..truce quanto basta.. c'è di che far sospirare una fanciulla per nottate intere.. Entro senza nemmeno chiedere il permesso, ormai io lì ci sono di casa, e mi fiondo sul lettino, braccia sotto la testa, gambe incrociate occhi fissi al soffitto. Mayo entra un attimo dopo e mi guarda sospirando.

- Amanda.. sei in anticipo di soli 45 minuti.. stai facendo progressi..

- Dici davvero? Lo credo anch'io, sai???

Mayo alza gli occhi al soffitto, poi si siede e incrocia le gambe con aria seria.

- Temo però che per oggi ci sia un problema..

- Problema... che problema??

- Stai calma adesso.. il fatto è che il Comandante in persona ha richiesto una visita speciale per Riggs..

- Quello che deve andare a cena con Sam?

- Esatto.. quindi temo che la nostra seduta di oggi salterà..

- COOOSA!???!!!

- Amanda.. Amanda.. esci da sotto il lettino..

- NO!

- Amanda... smettila subito.. ed esci fuori..

- NOOOO!! Io di qui non mi muovo!!!

- Insomma, si tratta solo di rimandarlo di poche ore..

- Ma io soffro d'ansia.. non respiro..

- Ma sì che respiri..

- Ti dico di no.. guarda.. anf.. anf.. senti.. non riesco a respirare.. ho paura.. l'angoscia mi divora.. la testa non connette più... non posso andare in sala comando, in queste condizioni.. NON MI PUOI MOLLARE COSI'!!!

- Ho capito.. oggi hai visto Buck, vero???

- SI'SI'SI'SI'..-piagnucolo io.

- E come sta?? E' vivo o in infermeria.. di nuovo?

- Uhm..beh.. sono inciampata e gli sono caduta in braccio.. e gli ho dato una testata sull'occhio.. e gli ho schiacciato una mano e morsicato il polpaccio..

- Schiacciato.. mano?? Morsicato.. POLPACCIO?? No, lascia stare i particolari.. mi chiedo com'è che Buck non ha ancora avuto bisogno del mio aiuto..- mormora lui.

- Yoooh!! Mayo! Io sono qui, eh???

- Ah.. sì certo.. senti, quanto Orgon hai bevuto oggi?? Mi sembri troppo ansiosa.. voglio dire che non è stato certo peggio di quella volta che sei caduta dalla sedia e ti sei trascinata dietro piatti e posate direttamente sui piedi di Buck....

- Sì, sì.. ho capito..

- O di quella volta che al povero Buck hanno dovuto dare 25 punti..

- SIII!! Ho capito!!! Non ne ho bevuto.. va bene???

Attimo di silenzio.

Mayo si accuccia a quattro zampe e mi osserva sotto il lettino, fissandomi negli occhi. Io stringo le labbra e lo fisso a mia volta.

- Amanda.. non mentire con me..

- Ehm.. solo un goccetto..

- Quanto?

- Un sorsino..

- ??

- Va bene.. tre sorsate..

- Che equivalgono a ..?

- Due bicchieri..? Due bicchieri colmi?? Va bene, facciamo tre..

- Aaah..ecco.

- Ma sto cercando di smettere..

- Te lo sento dire da circa 8 anni..

- Posso smettere quando voglio.. solo che non voglio..

Lui scuote la testa, mentre sentiamo qualcuno che suona alla porta. Credo che quelli che sono appena entrati siano i piedi di Riggs.

- Oh, Alex, arrivo subito..

- Hai perso qualcosa?

- Sì.. la pazienza.. cioè, no! Volevo dire.. Amanda, esci fuori, avanti!!!

- No!!- tono petulante.

- Se vuoi possiamo rimandare..- sento dire ad Alex.

- No.

- SI'!!!- mugolo io tutta felice.

- No. Amanda.. andiamo..

Si accuccia nuovamente e mi afferra per una caviglia, trascinandomi fuori dal mio nascondiglio. Mi artiglio alla moquette.. non funziona gran chè..! Anche perchè Mayo è grosso come un'Aquila da combattimento.. e altrettanto forte.. per me almeno, che sfioro a malapena i 50 kg.

- Andiamo, non fare la bambina...

- Nooooo!!!

- Davvero, eh?- dice ancora Alex- Io torno dopo..

- Ma no.. questa..è.. uff, sei più pesante oggi ?.. normale.. amministra..zione.. ecco!

- Beh.. ma vedo che Amy ne ha sicuramente più bisogno di me..

- Sì, è vero!!- urlo io.

- No, non è vero! Tu resta fermo dove sei.. e TU -dice ancora rivolgendosi a me- FUORI!!

- Sei un bruto!! Che razza di psicologo sei?? Buttarmi fuori in queste condizioni???

Mi aggrappo alla sua gamba, artigliandomi al suo polpaccio con tutte le forze di cui dispongo. Riggs ci osserva curioso e anche un poco allarmato. Indietreggia lentamente verso l'uscita, mentre Mayo tenta di raggiungerlo per bloccarlo.. trascinandosi dietro la gamba e anche la sottoscritta.

- Io ti dico che sono in preda all'ansia.. all'angoscia.. non riesco a respirare, mi sembra che il soffitto mi schiacci.. e tu mi dici che sono pure INGRASSATA??? Lucas mi odia, mio padre mi odia, avrebbe preferito uno qualunque di questi stupidi piloti, senza offesa per i presenti, a me e a mia sorella, sto cercando di smettere di prendere l'Orgòn.. e l'unica cosa che riesci a fare è quella di BUTTARMI FUORI??? Per analizzare il comportamento di un maniaco esaltato il cui unico scopo è quello di impressionare le ragazze per portarsele a letto, compresa mia sorella????

- Grazie per la diagnosi, Carter.. adesso vuoi per favore mollarmi la gamba?

- No.

- Beh.. io torno dopo, eh?

- Riggs.. RIGGS!!! Torna subito.. oh, maledizione..

Siamo dalla porta d'entrata, io ancora aggrappata al suo polpaccio, lui sta cercando di sporgersi fuori per urlare ad Alex di tornare indietro.. Troppo tardi. Credo proprio che Alex abbia preso l'Aquila al volo, come si suol dire, e se la sia data a gambe levate..

Cerco di richiamare l'attenzione di Mayo.. uhm.. niente.. Gli mordo il polpaccio!! Ora sì che ho la sua attenzione!!! Mi rifugio nuovamente sotto il lettino.. non mi piace come lo sento ringhiare.

Sento che sospira sconsolato, poi si sdraia sul lettino con un tonfo.. io rimango ancora nascosta sotto.

- Adesso possiamo continuare la mia seduta??

- Sì Amanda.. possiamo continuare..- mormora lui con tono spento.

- .. per non parlare del fatto che tra meno di una settimana arriveremo nell'orbita di quel pianeta che emana quella strana luce azzurrognola e.. Chissà quanti pericoli ci aspettano.. un nuovo pianeta.. forme di vita aliene.. sconosciute.. -il mio tono si fa sempre più terrorizzato- microbi e batteri.. malattie sconosciute, alieni ostili.. Come si fa a non esserne terrorizzati?? Sento già mia sorella che comincia a gracchiare 'diamo il via all'operazione exodus?', se glielo sento dire di nuovo per trenta volte di seguito, giuro che, anche se l'adoro, la prendo a sberle!!! Ecco, non dovevo parlare di quel pianeta.. anf..asp.. non riesco a respirare.. Mayo..

- Forse se esci fuori da lì sotto, ti sentirai meglio..

- No.. mi sento al sicuro, qui sotto ..

- Fai come vuoi... dicevamo dell'Orgòn.. quanto ne hai bevuto da quando abbiamo scoperto che la Luna entrerà nell'orbita di quel misterioso pianeta??

- Oh.. uh.. vuoi una stima esatta..? O ti accontenti di una cifra approssimativa..?

- Va bene, Amanda lasciamo perdere.. comunque il tuo tempo è scaduto e..

- COME??? DI GIA'?- esco fuori da sotto il lettino e mi abbarbico al suo braccio- No.. ASPETTA!!! E' che ho una bruttissima sensazione riguardo a quel pianeta.. davvero.. UNA TREMENDA SENSAZIONE!!! UNA SENSAZIONE DI PERICOLO IMMINENTE..- abbasso la voce fino ad un sussurro- Una sensazione davvero brutta.. davvero..

- Tu hai sempre brutte sensazioni, Amanda.

- E poi ho fatto degli incubi orribili..

- Tu fai sempre degli incubi orribili, Amanda..

- Sì.. ma questi sono ancora più orribili.. sono proprio.. orribilissimi..!!! E' una sensazione di panico opprimente.. un pericolo ignoto che ci attende dietro la stella più vicina.. un pericolo che..

- Amanda, la prima cosa che mi viene in mente in questo momento è : ' NON PORTARE ROGNA!!!', la seconda è che tu soffri di crisi di panico da quando avevi.. da quando avevi.. beh, da quel che mi ricordo da quando sei nata!! Smettila, cerca di controllarti e di calmarti.. Se proprio ti aiuta a stare meglio beviti un altro sorso di Orgòn..

- Davvero? Posso???

- Sì. basta che ti levi dai pie.. voglio dire, se riesce a tranquillizzarti, allora..

- Oh.. va bene.. grazie.. sei un tesoro.. Questo non influirà sulla mia cura di disintossicazione da Orgòn?

- No, sulla tua NO.. ma se non te ne vai alla svelta.. comincerà ad influire sulla mia..

- Come?

- Niente.. a domani Amanda.

Mi accompagna alla porta.. che gentile.. beh, insomma, mi sbatte la porta in faccia un attimo dopo.. Sì, credo che farò proprio così.. un goccetto di Orgòn e poi al lavoro.. non dovevo fare dell'altro, no? Ho come la sensazione di essermi dimenticata qualcosa di veramente importante.. Bah, mi verrà in mente.. oppure faccio come mi dice sempre mia sorella quando le sfugge qualcosa :

' Quando mi capita io non ci penso per due o tre giorni..' ,

' Ah, e dopo due o tre giorni ti viene in mente?', le ho chiesto io.

' No- mi ha risposto lei- Ma dopo tre giorni che cosa vuoi che me ne freghi di quello a cui stavo pensando!!!'

Sì, penso che farò proprio così.

Torno nel mio alloggio più sollevata, per fortuna papà e Lucas non ci sono.. chiamo mia madre.. sembra che non ci sia neppure lei. Strano.. entro in camera un attimo dopo.. e la becco seduta sul mio letto intenta a bere.. ma che dico bere?, a TRACANNARE tutto quello che resta del mio ORGON!!!

- Mamma!!! Ma cosa fai???

Mammina si alza di scatto, cercando di nascondere la bottiglia dietro la schiena. Poi arrossisce e comincia a balbettare qualcosa sul dolce di mio padre, che a quanto pare non ha potuto evitare di assaggiare. Ah, capisco. Beh, non posso darle torto ma.. ha finito tutta la mia scorta.. anf.. arghhh.. credo di non riuscire a respirare bene.. Santo Koenig, Protettore degli Ansiosi, salvami tu.. e io adesso come faccio??

- Non volevo finirtelo.. ehm.. mi sono fatta prendere.. sai, ha un saporino delizioso.. ed io mi sento così rilassata adesso... tranquilla.. burp.. potrei digerire anche il cemento armato in questo momento, oltre al dolce di tuo padre..

Ci credo, con tutto quello che ci metto dentro! Mia madre sbatte sul letto e si addormenta di botto.. non mi preoccupo più di tanto.. lei non è abituata a berlo.. e a quel che vedo se ne è fatta fuori una bella dose.. temo che dormirà per le prossime 12 ore... Cerco di non farmi prendere dal panico.. insomma, non più di tanto.. devo subito prepararne un altro.. presto.. sento già che mi manca il respiro.. le ginocchia non mi sostengono.. Calma! Ce la posso fare.. tutto sta a raggiungere Cody.. Cody, sì.. e il suo laboratorio.. ecco.. Sempre che non mi faccia delle storie.. questa settimana credo di avere già abusato abbastanza della sua pazienza.. e del suo sintetizzatore.. Come faccio però a raggiungerlo? Ho paura di uscire dal mio alloggio.. oh, no! Non una crisi di panico adesso!! Calma Amy.. ce la puoi fare.. piano, piano.. cosa può succedermi fuori di qui, dopotutto?? Voglio dire: la nostra dose di sfiga è già abbastanza elevata.. La Luna è stata scagliata via dalla Terra .. e noi ci ritroviamo a vagare sperduti nello spazio..da oltre 100 anni ... nello SPAZIO??.. immenso..infinito.. inimmaginabile.. ENORME..stragalattico... CHE NON HA FINE!!! AIUTOOOOO!!!! No.. calma.. non ci devo pensare.. ora esco dal mio alloggio.. ecco, coosì.. mi attacco alla parete del corridoio e comincio a strisciare.. ecco, cooosì..sì.. bene.. per ora tutto ok.. ora tutto sta a raggiungere Cody.. ecco.. ho sbagliato direzione.. va bene.. ora mi giro.. ecco, cooosì!! E ricomincio a strisciare.. cooosì.

Raggiungo il laboratorio di Cody circa due ore dopo.. beh, l'importante è avercela fatta..no?.. anche se a quattro zampe.. Cody è seduto alla scrivania e non mi vede entrare, già, perchè non guarda in basso.

- Ma chi è?

- Cody..- pigolo con vocina terrorizzata- Sono io..

- Oddio.. AMANDA!!!

Si alza di scatto e mi corre incontro .. Samantha dice che, secondo lei, questo tipo ha un debole per me.. bene, è il momento di appurarlo. Mi aggrappo al suo polpaccio (oggi è la giornata dei polpacci!) e alzo un viso disperato.

- Cody.. ho proprio bisogno del tuo aiuto.. ti preeeego..

Lui mi afferra per le braccia e cerca di tirarmi su.. io resto avvinghiata alla sua gamba. Lui sospira scuotendo la testa.

- Non vorrai mica dirmi che hai finito la tua razione di quell'intruglio scioppabudella abominevole che spacci per aspirina? Amanda, questa settimana te lo sei preparato già tre volte..

- Non è stata colpa mia.. davvero.. mi è caduto.. si è rovesciato in terra.. giuro.. oh Cody.. sei l'UNICO che mi capisce e che mi può aiutare.. ti preeeeego..

Alzo il viso verso di lui.. gli sorrido.. sbatto le ciglia.. flap, flap flap... sì.. pare che Sam abbia ragione. Infatti si scioglie in un sorriso dolcissimo e cerca nuovamente di tirarmi su. Stavolta lo lascio fare.. continuo a sorridergli e a sbattergli gli occhioni sotto il naso.. bah, uomini!

- Ma tua sorella non ti ha.. uh.. beh.. va bene.. sai già cosa devi fare, no? Vuoi che ti aiuti?

- Oh no.. grazie.. avrai tante cose da fare.. - flap flap- Faccio da sola..

Già.. nessuno deve sapere che tipo di peperoncino carachegno uso.. dev'essere questo che mi sono dimenticata di dire a Sam.. probabilmente.. beh, d'altronde lei lo vuole usare su Riggs per dargli una bella lezione.. e con il peperoncino sbagliato.. temo che il buon Riggs perderà l'uso di tutti e 5 i sensi.. Gustus in primis. Cody mi gira intorno in silenzio.. sembra quasi imbarazzato.. uhm.. forse sto abusando troppo del concentrato d'ostrica??

- Ehm.. Amanda.. volevo chiederti se.. dopo il turno.. puoi fare un salto da.. da me... ecco..

Gli faccio un gesto con la mano, per fargli capire che va bene.. mentre continuo ansiosa ad elaborare il concentrato.. a quanto pare il sintetizattore di Cody oggi fa i capricci.. gli faccio cenno di sì, anche se non ho capito molto bene cosa mi sta chiedendo. Sono troppo presa dagli ingredienti del mio orgon.

- Sì, sì.. va bene... passo dopo il turno- gli rispondo sopra pensiero.

Mi accorgo con la coda dell'occhio che Cody sta sorridendo in modo singolare.. tipo Stregatto, tanto per intenderci.. Mah! Ho tutto quello che mi serve, lo saluto ed esco velocemente mentre mi urla dietro di ricordarmi dell'appuntamento.

Appuntamento? Che appuntamento..? Ah, già.. devo passare da lui dopo il turno..uh? Ed io ho detto di sì? Bah, ci penserò poi, ora devo sbrigarmi a preparare la mia 'aspirina', dato che dopo comincia subito il mio turno.. Torno in camera... mamma dorme ancora della grossa, abbracciata alla mia bottiglia. Riesco a strappargliela dalle mani e comincio a preparare il mio scioppabudella, come lo chiama Cody, con un sospiro di sollievo. Ancora non mi è passata quella sensazione strana.. qualcosa mi sfugge.. è come se avessi dimenticato di fare qualcosa.. ma cosa? Mentre scecchero ben bene la mia pozione magica, ripenso a tutto quello che dovevo fare in giornata.. Il rapporto giornaliero del mio turno.. fatto.. Saltare il dolce di papà.. fatto.. Buttare gli avanzi del pranzo di papà.. fatto.. Procurare a Buck altri 3 punti di sutura sulla mano.. fatto.. Seduta giornaliera con Mayo.. fatto.. Infinocchiare Cody per la quarta volta in una settimana.. fatto.. Preparare l'Orgòn.. fatto.. Boh! Eppure mi sembra sempre che abbia dimenticato di fare qualche cosa!

Bah, berrò un goccetto, magari mi aiuta a ricordare.. macchè! Ne bevo due.. niente.. ok, facciamo tre.. vabbeh, se è qualcosa di importante, prima o poi mi verrà in mente, no?

Quando comincio il turno, sono finalmente tranquilla e rilassata.. Niente crisi di panico, di ansia e di angoscia.. Il comandante è chiuso nel suo ufficio, la luna luneggia nello spazio come solito, ed io cerco di non pensarci, come al solito. Tutto tranquillo insomma, almeno fino a che la tipa dai capelli rossi non si avvicina, chiedendomi se sono la sorella di Sam.. Che fa, mi prende per i fondelli? Siamo gemelle io e Sam, praticamente identiche.. riescono a distinguerci solo dalla lunghezza dei capelli. Infatti, io li porto corti sulle spalle, Sam lunghi fino alla vita. Persino mamma e papà faticavano a riconoscerci, quando li portavamo lunghi uguali. Elaine, così è il nome della tipa dai capelli rossi, mi chiede di Sam.. se è andata a cena con Riggs... ridendo le dico che sì, in effetti, ma che non si preoccupi perchè.. perchè.. perchè..

OH SANTO KOENIG, PROTETTORE DEGLI SMEMORATI, AIUTAMI TUUU!!!!

- IL PRINCIPE VALIUM!!!!!- strillo per tutta la sala, facendo persino uscire il Comandante dal suo ufficio di corsa, che pensa probabilmente di essere sotto attacco.

- Il cosa..?- mi chiede Elaine stupita arrossendo e guardandosi intorno. Stiamo attirando l'attenzione di tutta la sala comando.

- Carter!!-sbraita Jaeger

- OH NOOOO!!! -urlo io ancora, senza nemmeno sentire i rimbrotti del Comandante- COSA HO FATTO???? Vieni con me!!!

Afferro Elaine per un braccio e la trascino via di corsa, verso l'alloggio di Alex. Non oso minimamente immaginare cosa sta succedendo in questo momento. Ecco cosa mi era dimenticata di dire a Samantha: La ricetta base dell'Orgòn.. le 182 gocce di Prozac+, Valium, 5 ETTOGRAMMI di Serenase e mezza pasticchina di Lendormin, che vanno alla fine del composto e che servono per neutralizzare le mie crisi di panico nonchè il vero contenuto dell'Orgòn.. cioè il più potente afrodisiaco che mai mente umana e non, abbia potuto concepire.. in questo caso la MIA!!! Senza di quello, Alex si trasformerà presto in un maniaco sessuale assatanato.. e se è già così al naturale, figuriamoci dopo aver bevuto un sorso del mio preparato alla massima potenza!!!! Elaine non capisce molto bene cosa sta succedendo, mi segue senza una parola e mi rendo conto solo in quel momento che non è preoccupata per Sam.. bensì per ALEX!! Uh! La mia bruttissima sensazione di pericolo imminente sta crescendo a dismisura.. e in questo momento non centra affatto il pianeta malefico al quale ci stiamo avvicinando. Arriviamo davanti alla porta di Riggs e apro la porta di scatto urlando un - SAMANTHAAAAAA!!!!! FERMATIIIIII!!!!- e richiudendola un attimo dopo per impedire alla povera Elaine di vedere cosa sta succedendo.

- Che succede?? Amanda..?

- Elaine.. non pensare.. fai solo quello che ti dico io.. e fidati.. non sono in loro.. nessuno dei due..

- Ehhh..?

La trascino dentro sperando che non sia già troppo tardi: i due piccioncini sembrano già belli che andati. Sam è seduta in braccio a lui e lo sta per baciare.. anzi, no. Lo sta già baciando..ahiomamma.. Santo Koenig, Protettore delle sorelle sbadate, aiutami tu! Domani Sam mi ucciderà!!!

- SAMANTHA!!!- urlo io.

- RIGGS!!!- strilla Elaine.

- FUORI DI QUI!!!- urlano loro in coro.

- Io mi occupo di Sam, tu di Riggs.

Ci lanciamo sui due piccioncini, che stanno quasi per strapparsi gli abiti di dosso..UH!, afferro Sam per il colletto e la trascino giù dalle ginocchia di Riggs, Elaine dal canto suo tenta di bloccare Alex..che.. oh, oh.. di questo non avevo tenuto conto.. ad Alex in questo momento interessa solo avere sotto le mani una femmina.. di qualsiasi tipo e forma..insomma, come sempre! Solo che adesso non riesce più a trattenersi: acchiappa Ely per la vita e la fa sedere sulle sue ginocchia ridendo.

- Vieni qui bella rossa.. lo sai che hai due..

- RIGGS!!!- urla lei scandalizzata mollandogli uno schiaffone, senza lasciarlo finire.

- Volevo dire.. occhi!!!!!- ride Alex.

Riggs non si fa fermare dalle proteste di Elaine, la ribalta sulle ginocchia, baciandola un secondo dopo, cercando al contempo di infilarle le mani sotto la divisa. Elaine si divincola rossa come un pomodoro, facendo subito pandant con il colore dei suoi capelli, tentando di sottrarsi alle mani troppo lunghe del bel pilota.

- Aman..aiu.. uhnf..AIUTOOO!!!!

Mollo Sam e mi lancio sul pilota.. che molla la sua preda numero due per acchiappare la tre.. cioè ME!!! ARGH!!! AIUTO!! La mia brutta sensazione sta diventando bruttissima!!! Riggs mi stritola tentando di baciarmi... ooohh.. Santo Koenig.. ci riesce, a baciarmi.. uh.. beh, non bacia niente male.. poi si sposta su Elaine, che sta tenendo sempre stretta con l'altro braccio, baciandola nuovamente. Samantha si alza di scatto e afferra me e Ely starppandoci via dalle braccia di Riggs.

- Fuori dai piedi, arpie.. LUI E' MIO!!!

E così dicendo gli risalta al collo, baciandolo appassionatamente sulle labbra.. così appassionatamente che si rovesciano entrambi per terra avvinghiati in un abbraccio folle. Il tempo di riprendere fiato ed io e Elaine ci rilanciamo sulla coppietta per cercare di dividerli.

- Stacca lì.. giù quella mano, maniaco.. Elaine bloccalo lì.. SVERGOGNATO!!! UH.. no, lì NOOO!! Fermo.. SAM!! Mi meraviglio di te..!! Fermaaaa.. no, così è peggio.. LI' NOOOO!!! E va bene.. l'avete voluto voi..

Corro in cucina e prendo una caraffa piena d'acqua.. quindi la getto su i due maniaci, mentre Elaine non trova di meglio da fare che prendere a calci i due malcapitati.. soprattutto Alex, noto con un certo gusto. Riusciamo ad afferrare Sam e ad uscire dall'alloggio.. non sapevamo che i guai erano appena iniziati. Infatti, attirati dal macello che abbiamo fatto e dalle nostre urla, diversi piloti escono dai loro alloggi per capire cosa cappero sta succedendo.. Santo Koenig.. sono tutti UOMINI.. e se il discorso vale per Alex.. vale anche per Sam.. che a quanto pare ne ha bevuto un bel po' pure lei, a giudicare da come si comporta.

Infatti, Samantha vede un attimo dopo uno dei piloti dirigersi verso di lei preoccupato: si libera dalla nostra stretta e gli corre incontro gridando:

' YUUUHHU.. BEL MASCHIONE!!! Aspetta un po'.. guarda cos'ho qui...'

Fortuna che non mi è dato di vedere cosa ha mia sorella.. lì, in questo momento.. anche se lo posso immaginare!!!!

ARGGGHHHHH!!!!! Ma quanto ne ha bevuto quella pazza di Samantha?? Non doveva farlo bere solo ad Alex??? Rincorriamo Sam, cercando di bloccarla , mentre Alex esce dal suo alloggio in evidente stato confusionale.

- Venite belle bambine.. - lo sentiamo strillare- Dove siete?? Dove vi nascondete??? Ha, ha.. eccovi lì..

Uh. Non so Elaine.. ma io ho una sensazione davvero brutta.. ma brutta brutta!

Ci ritroviamo così, un attimo dopo, a correre dietro a mia sorella che tenta di saltare al collo di tutti i maschi della base, inseguite a nostra volta da un pilota assatanato che cerca in ordine: di farsi Sam, poi me e poi Elaine, senza disdegnare comunque tutte le femmine che si parano sulla sua strada. Con le ragazze è facile. Io e Elaine urliamo a sguarciagola senza mai riprendere fiato ' ALLARME ROSSO, ALLARME ROSSO, RIGGS SUL PIEDE DI GUERRA IN PREDA AD AFRODISIACO VIAGRICO!!!! ' Le tapine, che non sono sceme, capiscono al volo e si rinchiudono a velocità smodata nei propri alloggi.

Con i ragazzi è più difficile.. anche perchè loro si divertono quando mia sorella salta loro al collo per baciarli.. o per strappargli i vestiti di dosso.. o per infilargli le mani.. ehm, lasciamo perdere! Per loro usiamo una tattica diversa.

' ALLARME ROSSO, ALLARME ROSSO, CARTER AFFETTA DA VIRUS ANNULLA-TESTOSTERONE.. NON BACIATELA!!!'

Manco a dirlo.. un attimo dopo quelli spariscono dai corridoi, lasciandoci alle prese con i due assatanati.. ma il peggio doveva ancora arrivare.. Attirato dal baccano infernale, o forse semplicemente da una delle ragazze assalite da Riggs che ha dato l'allarme in sala comando.., vediamo arrivare ..oh, no.. il Comandante in persona. Per un attimo spero disperatamente che Samantha rinsavisca momentaneamente.. Non lo fa, ovviamente. In compenso, salta al collo del Comandante, facendosi prendere in braccio al volo, ed uscendosene con una frase del tipo:

' BEL TEUTONICO, VIENI QUI E FAMMI TASTARE QUEI BICIPITI TUTTI SODI, BUONI GIUSTO PER ESSERE MORSI!!!'

SANTO KOENIG, PROTETTORE DELLE NINFOMANI, AIUTAMI TU!!!

La tragedia si allarga!!!!! Il bello, cioè il brutto, è che Sam non si ferma lì.. sotto lo sguardo da triglia bollita di Jaeger, che tapino non è riuscito a spiccicare sillaba dalla sorpresa, Sam gli schiocca un bacio sulle labbra, lasciandolo letteralmente senza fiato!!! Con un urlo belluino io e Elaine saltiamo a nostra volta in collo al Comandante, tentando di staccare le manine troppo lunghe di mia sorella dalla cintura dei suoi pantaloni. Io e Elaine ci attacchiamo a nostra volta alla sua cintura, non rendendoci conto.. che quella è la cintura dei calzoni del Comandante... che un attimo dopo ritrova la parola... mentre noi ci ritroviamo .. ehm, con la sua cintura e un pezzo dei suoi pantaloni.. in mano..oh oh!!!

- GIUUU’ LE MANIIIIII!!!! CARTER!!! CARTEEER!!! QUELLI SONO I MIEI PANTALONI!!! ELAINEEEEEEEE!!!

- Comandante.. oddio..- balbetta Elaine, senza sapere come spiegarsi, e tentando allo stesso tempo di restituirgli la sua cintura, con annesso pezzo di pantalone.

Lui gliela strappa dalle mani grugnendo, mentre Samantha ridendo lo afferra per il colletto della maglia, cercando di tirarlo verso di sè.

- Così faremo prima!!!- strilla lei tutta felice.

- CARTERRR!!! SAMANTHA!!! MA E' IMPAZZITA????

Io e Ely l'afferriamo per le braccia, staccandola da lui con la forza.

- E' l'ORGON!!! -cerco di spiegarmi io- Lei e Riggs..uh.. RIGGS??? Dov'è finito???

- AIUUUUTOOOOOO!!!!- sentiamo strillare un attimo dopo.

- Dev'essere vicino!- sospira Elaine.

Sbologno Samantha al Comandante, spingendola tra le sue braccia. Lui mi sbraita dietro se sono per caso impazzita.. oohh, insomma.. è grosso il doppio di lei, vuoi dire che non riesce a tenerla a bada???

Evidentemente no. Il tempo di salvare una delle addette al reparto botanico dalle mani di Riggs- Non è stato difficile, è bastato agitare un po' i fianchi sotto il suo naso, chiedendogli se non ne preferiva due a una sola..- , ed ecco che sentiamo risuonare per i corridoi, quella che a naso sembra in tutto e per tutto una bella sfilza di imprecazioni, per fortuna tutte in tedesco!!!

- CARTER!!! SONO IL SUO COMANDANTE!!!!

Ed un attimo dopo lo vediamo svoltare correndo, reggendosi i pantaloni.. inseguito da mia sorella.. ancora attaccata ai suddetti, mentre tenta imperterrita di levarglieli del tutto!!!

- FUGGA COMANDANTE... CI PENSIAMO NOI!!!- urla Elaine.

Brava, ma a noi chi ci pensa?? Stacchiamo Sam da Jaeger, prima di riprendere la nostra fuga, ancora inseguite a nostra volta da Alex.

Non so di cosa preoccuparmi di più: che Sam becchi qualche altro sventurato, o che Riggs riesca finalmente a metterci le mani addosso??? Bah, ormai il peggio è passato.. IL COMANDANTE L'HA GIA' MOLESTATO!!!! Cosa può succederci ancora???? Sam scatta in avanti.. azione diversiva per Riggs.. maledizione, non funziona, quello non molla.. oddio, tre maschi in fondo al corridoio.. Sam spalanca le braccia ululando.. ora o mai pi_!!!

- YIPPIYAHHEHH.. EVVIVA, SONO IN TRE!!! E SONO TUTTI MIEEEEEI!!!!

- ADESSO!!!- urlo a Elaine.

Con uno scatto felino, placchiamo mia sorella tipo giocatori di football, per impedirle di fare altri danni.. purtroppo Alex placca noi un attimo dopo.. col risultato di prendersi una gomitata nei denti, mia, un pugno sul naso, Elaine, una strizzatina nel fondoschiena, Sam.. SAMANTHA!!!

AIUTOOOOOO... Santo Koenig, Protettore delle sorelle assatanate, aiutaci tu!!!! Mi sento tanto un sandwich in questo momento.. io e Ely siamo il ripieno, Riggs e Sam le due fette di pane che si divincolano tentando di raggiungersi. Siamo tutti troppo presi per capire subito quello che sta succedendo..Beh, vorrei vedere, con un pilota grosso tre volte più di voi, che cerca di mettervi le mani nei posti più nascosti e reconditi del vostro corpo, che avevate persino dimenticato di possedere, e una sorella indemoniata che ulula che vuole subito che Riggs le.. beh, è qualcosa di irripetibile ve lo assicuro!!! Dicevo, che eravamo troppo impegnati a salvare la nostra dignità, almeno io ed Elaine, per accorgerci di quella luce azzurra che improvvisamente ci aveva investito, bloccandoci subito dopo sul posto. Persino Alex e Sam si calmano di colpo per qualche secondo. Giusto quello che ci occorre per separarli.. se pensassi a separarli.. in questo momento ho il cervello in stand-by.. e la mia BRUTTA SENSAZIONE sta aumentando a DISMISURA!!!

L'attimo dopo la mia brutta sensazione si trasforma nell'orribile realtà:

La luce azzurra ci investe, facendoci serrare gli occhi da quanto è forte. Mi sento come se qualcuno mi stesse letteralmente scavando nel cervello, mi ritrovo il sangue congelato nelle vene.. con una crisi di panico imminente!! Noo..Non adesso!!! La luce brilla ancora per un paio di secondi, poi sparisce improvvisamente, lasciandoci nuovamente aggrovigliati per come ci aveva trovati, sul pavimento della base Alpha.

Tiriamo tutti e 4 un sospiro di sollievo, ma solo per un attimo.

Uno scossone violento e un secondo dopo ci ritroviamo improvvisamente spiaccicati tutti contro la paratia frontale del corridoio, come tante piadine.

Il mio cervello deve essere rimasto nel corridoio, mentre il corpo si ritrovava schiacciato , nonchè spiattellato indietro contro il muro da una forza incredibile e invisibile. Mi raggiunge tre secondi dopo..uh!!!

Ci rendiamo conto un attimo dopo, io con terrore crescente, che la Luna ha improvvisamente accellerato a velocità pazzesca la sua folle corsa nello spazio,

- E' L'ACCELLERAZIONEEEE!!!! CI STA SCHIACCIANDOOOOO- urla Elaine.

- STIAMO PRECIPITANDOOOOOO!!!!!- urlo io.

- E DOVE SE E' LECITO CHIEDERLO????- urla nuovamente Elaine.

- NON LO SOOO E NON LO VOGLIOO SAPEREEE!!!! AIUTOOOMAMMMMAAAAA!!!!!

L'allarme della base squilla a più non posso, rintronandoci le orecchie e perforandoci il cervello.. COME SE NON CI FOSSIMO ACCORTI DI ESSERE IN PERICOLO!!!! Siamo ad un metro da terra, spiccicati come tante zanzare psiconiane morte su un parabrezza di un'Aquila, le facce distorte in smorfie assurde, impossibilitati a muoverci, non riusciamo nemmeno ad urlare.. beh, io sì, veramente!!!

Elaine tenta di staccare la testa dall'ascella di Riggs con una smorfia ancora più assurda, io non riesco nemmeno a chiudere gli occhi.. e Santo Koenig sa, quanto lo vorrei in questo momento!!! Solo ora capisco come si devono essere sentiti i nostri antenati, quando sono stati scagliati via dalla Terra:

- VOGLIOOOO SCENDEREEEEEE!!!!! AIUTOOOOO!!!

- CALMATI AMANDA.. NIENTE.. PANICOO!!!- urla Samantha improvvisamente sobria.

- PER FAVORE, QUALCUNO CORTESEMENTE POTREBBE UCCIDERMI?

- CAAALMMMAAA!!!!!

- CALMARMI??? SE NON MUOIO ADESSO GIURO CHE MI SUICIDO APPENA LA LUNA SI FERMAAAAA!!!! SE SI FERMAAAAA!!!!!

- RIIIIIGGS!!!! MA SEI UN PERVERTITO!!!-urla Elaine- STIAMO PER MORIRE E TU CERCHI DI...

- POTREBBE ESSERE L'ULTIMA VOLTAAAAAA!!!

- PER TE SICURAMENTE SE NON METTI SUBITO GIU' QUELLE MANIIIII!!!!

Ed esattamente come è cominciato, tutto finisce improvvisamente: la Luna si blocca, frenando di colpo, come se qualcuno avesse deciso di tirare la leva del freno!!! In quanto a noi veniamo scaraventati nuovamente, stavolta in avanti per tutto il corridoio, sparati come 4 palle di cannone.

- UAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

Il coro è unanime.. almeno fino a che non atterriamo.. e non ci spiaccichiamo in fondo al corridoio, dalla parte opposta da dove siamo stati scagliati, chi di testa, chi di sedere.. chi di faccia, in un apoteosi di imprecazioni e parolacce, per lo più inventate sul momento, che avrebbero fatto crepare d'invidia anche le orecchie del nostro caro Comandante!!! >>

(Carmen)

HIMMEL! CHE ACCADE?

OH, ALTHEA, UNA LUCE BLU! IL RIFLESSO DELLA LAGUNA!

Un giorno ordinario ( come tanti altri del resto) alla sezione medica. Mentre Althea Rosenkreutz ricontrollava per la quindicesima volta i files medici, trovando sempre delle anomalie (sicuramente era colpa della sua assistente Carmen Sanchez ecc.!) e per la quindicesima volta la rimbrottava aspramente con una delle sue colorite espressioni in tedesco (non ottenendo per la quindicesima volta alcuna reazione e quindi arrabbiandosi ancora di più), Carmen stava chiacchierando amabilmente con il suo ficus benjamin, messo in bella mostra dietro la scrivania del suo superiore.

Ad un tratto la dott.ssa Rosenkreutz si rivolse a Carmen con sguardo interrogativo, porgendole un tabulato con gli esiti di tutti i tracciati elettroencefalografici degli alphani:

- C'È qualcosa che non va. Le onde theta hanno subito in più punti dei bruschi picchi di ipereccitazione anche in fase non rem. Non mi piace questo. Prego, fai un'analisi comparando gli episodi, le persone e i tempi in modo da stabilire eventuali corrispondenze...-

Carmen la guardò con aria sognante:

-Corrispondenze? Parallelismi? Che cosa vuole dire ciò? Che devo smettere di conversare con Willie? Ma stavamo facendo un'interessante disquisizione filosofica sulla sacralità delle foreste tropicali...sai Willie ricorda con molta nostalgia le foreste della sua infanzia...-

-Ma non può conoscerle!!! Ma su cosa stai vaneggiando, adesso? E' cresciuto in una serra idroponica! Come diamine fa a conoscere le foreste tropicali!-

-SSHHHH! Non disturbarlo con il tuo tono di voce! Willie È un tipo molto sensibile, si spaventa molto se qualcuno gli urla improvvisamente nelle orecchie-

- Teufel! Non puoi dirmi questo! Un ficus non ha orecchie!-

-Si, ma è sensibile lo stesso!-

-Poche storie! Lavora: arbeit macht frei!-

-Va bene, va bene. Comunque non ho bisogno di sollecitazioni per farti notare che questi episodi riguardano tutti, durano circa trenta secondi, sono più evidenti nei piloti in esplorazione e che la frequenza dei casi È aumentata del 75% negli ultimi quattro giorni-

-Ossia da quando ci stiamo avvicinando alla stella dalla luce azzurra-

Improvvisamente si ritrovarono completamente spalmate contro le pareti del loro luogo di lavoro, la dottoressa Rosenkreutz tra le braccia di Mastarna Machault (che stava aggiornando, con espressione alquanto sconsolata ed esasperata la cartella di una paziente... a caso: Amanda Carter).

Althea: - Teufel! Ma che accade? La luna si sta muovendo...- almeno cercò di dire la dottoressa, riuscendo soltanto a biascicare qualche cosa di simile ad un borbottio indistinto.

Carmen dal canto suo non pensò nemmeno di parlare: era completamente rapita dal fascino emanato dal bagliore azzurro e si era già persa in una dimensione fantastica( come il suo solito del resto).

Pensava: 'oh che bello! Questa luce... mi ricorda...la mia laguna... già.... Maracaibo... fantastico.... annegare...sognare... tornare... la mia tenuta... il nostro titolo... la terra dei miei avi.... forse è venuto il momento di rivederla....' ...dalla sua bocca però uscì soltanto un 'oh' di meraviglia.

 

(Sam, Amy, Althea e Carmen)

Una galassia sconosciuta.

Un sistema solare sconosciuto.

Un pianeta dalla luce inquietante.

Un satellite solitamente vagante, ora inspiegabilmente fermo.

Base Lunare Alpha.

Silenzio.

Silenzio.

Silenzio........

- MA COSA DIAVOLO E' SUCCESSO?!?!?!!

Quattro voci, rese frementi dalla tensione e dalla preoccupazione, spezzarono l'innaturale oblio che avvolgeva la Luna. Amanda si rannicchiò in posizione fetale, Elaine con gli occhi allucinati si guardò attorno attonita. Samantha si premette le mani sulle tempie, nel tentativo di schiarirsi le idee. Alex balzò in piedi e ancora traballante, si fiondò alla prima postazione di comunicazione, posta al centro del corridoio. L'uomo premette con foga il pulsante di chiamata che lo avrebbe collegato direttamente con l'ufficio del Comandante. Nessuna risposta. Un guaito insolito disturbò la pace circostante. Tre volti preoccupati si girarono contemporaneamente verso la fonte di quel suono: Amanda.

Samantha si avvicinò alla sorella e cominiciò a scuoterla.

- Smettila. Smettila. Smettila. Smettila. Smettila.

- Vogliomorirevogliomorirevogliomorirevogliomorirevogliomorire....

SCIAFF! SCIAFF!

Le sberle arrivarono sul bersaglio forti e decise. Per un attimo Amanda rimase interdetta, spalancando gli occhioni azzurri e tirandosi su di scatto, con una smorfia di risentimento:

- MA SEI CRETINA?!?!!?!

Sbottò con voce acuta e petulante.

Samantha si rivolse agli altri due, mormorando:

- Ok, adesso è calma.

Elaine guardò i compagni e disse timidamente:

- Forse sarebbe il caso di fare un salto in infermeria, forse....

Tre paia di occhi allucinati la fissarono con sguardo spento. Amanda, con voce rotta dal pianto, tenendosi le mani sulle guance, sussurrò:

- Si, forse è il caso..... ahio......

Trascinandosi pesantemente i quattro arrivarono al Centro Medico.

Vi trovarono decine di alphani stipati che cercavano disperatamente un qualsiasi tipo di aiuto: regnava il caos più totale. Persino Carmen saettava da una parte all'altra della sala, apparentemente con uno scopo ben preciso: in realtà non sapeva che pesci pigliare.

Althea, da buon capo, dirigeva il traffico, al grido di:

- Carmen! Prendi quei tre e mettili lì..... voi due, laggiù.... tu e tu, con me.... voi cosa fate sulla porta: dentro, dentro, schnell, schnell.... Mayo, datti una mossa e aiu....

- Mayo? C'È Mayo?!?!? MAYOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

Lo strillo acuto di Amanda, per un attimo, sovrastò la confusione. Questo sembrò fare da divisorio, tipo Mar Rosso al passaggio di Mosì, lasciando un varco per Amanda che, a braccia tese in avanti, in un attimo raggiunse lo psicologo. Mayo sbiancò visibilmente, sospirando pesantemente un momento prima di essere agguantato dalla ragazza..... al solito polpaccio. Cercò di scrollarsela di dosso, scuotendo vigorosamente la gamba, sapendo però che era tutto inutile: quando Amanda Carter era in quelle condizioni, niente e nessuno sarebbe riuscito a smuoverla.

 

Dopo due ore....

Il Comandante riunì la dottoressa Rosenkreutz, Machault e Mathias, per avere un rapporto dettagliato sull'attuale situazione... e sulla baraonda creata dalle sorelle Carter, da Riggs e dalla Morrow, avvenuta poche ore prima nei corridoi della base.

(Samantha)

Un'ora. Samantha aveva un'ora di tempo per aggiustare le cose. Dopo lo sbalzo della luna in avanti, e forse grazie alla craniata che aveva dato al muro del corridoio era ritornata in sè.

'Alex... devo subito parlare con lui.'

Alexander era sconvolto quanto Samantha, certo non era quella la fine che aveva previsto per la serata. Era tornato nel suo alloggio sconsolato e depresso. Ma anche lui, a parte il mal di testa, era tornato normale. Quando sentì suonare al suo alloggio, capì immediatamente chi fosse al di lì della porta.

- Entra Samantha, è aperto.

Sam fece capolino, chiedendo:

- Posso?

- Vieni, ti stavo aspettando.

Disse Alex, chiudendo con il comlock la porta dietro alla ragazza.

Si guardarono entrambi negli occhi, imbarazzati e contemporaneamente dissero:

- Io...

- Prima tu. - Disse Alex.

- No.... prima tu...

Alex scosse la testa.

- Va bene. - Sospirò Samantha.- Inutile dire che non ero in me.... anche tu non eri in te... oh, perchè è così difficile?

- Siediti, Sam, e calmati. Stiamo entrambi pensando il modo migliore per scusarci, immagino.

Samantha sorrise.

- Ecco, proprio quello che volevo dire.... non fraintendermi, io volevo farti solo uno scherzo innocente... non sapevo che quella roba poteva trasformarsi in ... in... in... oh, beh, hai capito.

Anche Alex sorrise e continuò:

- Abbiamo dato un bello spettacolo, per i corridoi della base, non credi?

- Notevole.... e imbarazzante.... non avrò più il coraggio di uscire dalla mia stanza...

- Oh, avanti.... lo sai che la base È piccola.... sapranno già tutti quello che è successo.... ci prenderanno in giro per mesi, questo sì... ma ce la caveremo, come sempre.... siamo due duri, io e te!

- Che fai, ricominci coi complimenti?

- No, Sam, davvero.... era solo una constatazione.... se penso a quello che ho fatto a Elaine....

- Penso che capirò..... dovresti invitare lei a cena, caro Riggs, avresti sicuramente meno problemi....

- Che vuoi dire?

- Voi uomini, a volte, siete così ciechi! Guarda che se te la lasci scappare, non ti rivolgerò più la parola. Giuro.

- E chi potrò punzecchiare, poi?

Rispose Alexander, ridendo.

- Amici? - Disse Samantha, seria.

- Amici. - Disse Alex, strizzandole l'occhio.

- Bene, scusami, ma adesso devo andare .... oh, per tutte le lune vaganti, non ce la farò mai!

Alexander la guardò incuriosito.

- Stai andando dal Comandante?

- Già.... non riuscirò a guardarlo negli occhi....

- Avanti, Sam, il Capo capirà. La dottoressa gli avrà già spiegato tutto.

- Mi mangerà a colazione.

- Guarda che non È un orco.

- La fai semplice, tu! Non sai che cosa gli ho detto e cosa stavo per... fargli.

Alex sorrise:

- Posso immaginare. - Mormorò, poi continuò a voce più alta. - Forza, vai, fallo subito, prima della riunione.

Samantha si alzò, raggiunse l'amico e gli scoccò un sonoro bacio sulla guancia.

Alexander la guardò stupito:

- Come mai questo?

- Così, tanto per farmi coraggio.

E uscì dall'alloggio di Riggs senza voltarsi o aggiungere altro. Alexander scosse la testa. 'Non la capirò mai!'

Samantha aveva raggiunto l'alloggio personale del Comandante. Si era ripetuta il discorso un centinaio di volte. Le mancava solo il coraggio di suonare quel benedetto campanello.

'Merda. Bel teutonico, vieni qui e fammi tastare quei bicipiti tutti sodi, buoni per essere morsi..... ma come ho fatto solo a pensare ..... e quando gli sono saltata addosso.... oh, merdamerdamerda..... forza, Sam, ora o mai pù_.'

Samantha premette con decisione il campanello. La voce profonda di Jaeger disse:

- Chi è?

Samantha col tono più sereno che riuscì a trovare rispose:

- Sono Carter, signore. Posso parlarle?

La porta si aprì, ma Samantha rimaneva sulla soglia.

- Entra, Samantha. - Disse il Comandante. - Mi aspettavo una tua visita.

Samantha entrò, continuava a guardare dappertutto tranne che lui.

'Che aspetti? Avanti!'

- Ehm... signore.... io....

Si interruppe.

'Non ce la faccio. Non ce la faccio. Non ce la faccio.'

Jager sorrise.

- Senti, Samantha, se è per la faccenda del corridoio.... la dottoressa Rosenkreutz mi ha spiegato tutto.... ho già dimenticato l'incidente.

'Ma io no!' Avrebbe voluto rispondere Sam.

- Samantha! Non è il caso di essere così imbarazzata. Davvero. Guardami negli occhi.

L'ultima frase sembrava un ordine. La ragazza obbedì d'istinto.

- Ti sembro, forse, arrabbiato?

Samantha scosse la testa, in segno negativo.

- Appunto. Non lo sono. Capisco come tu ti possa sentire, ma devi superare tutto alla svelta. Mi serve la tua esperienza e professionalità. Abbiamo un problema serio, qui, e ho bisogno che tutti voi siate presenti al massimo.

- E' più forte di me, signore.... vorrei tanto sprofondare....

- Senti, sei una persona in gamba, e intelligente. Non sono il tipo che si lascia influenzare da certe sciocchezze. Capisco il tuo bisogno di scusarti. Scuse accettate. Punto. Discorso chiuso, va bene?

- Si signore.

Finalmente Jaeger vide tornare il sorriso sul volto della ragazza.

- Ecco, così va bene.

Congedò Samantha e quando fu sicuro che fosse ben lontana nel corridoio, scoppiò a ridere.

'Mein Gott! Credo di aver perso dieci anni di vita! Prima sembrava una tigre in calore... e adesso.... un agnellino pronto per il macello..... lei non sa che ho passato un'ora sotto una doccia fredda.... penso che Mayo avrà un bel po' di lavoro, prossimamente.'

(Sam, Amy, Althea e Carmen)

LA RIUNIONE

Presenti:

- comandante Jaeger

- vicecomandante

- dott.ssa Rosenkreutz

- dott.ssa Carmen (Mathias) Sanchez .....

- dott. Machault

- prof. Kirk

- Cody Madison

- Alexander Riggs

- Paul Grace

- ing. Eliane Morrow

- Amanda Carter

- Samantha Carter

Vista l'importanza della seduta, tutta la durata della riunione verrà videoregistrata, su supporto digitale, dal computer di Alpha.

Per una mezz'ora ci fu un susseguirsi di ipotesi e di suggerimenti sulla situazione. L'unica cosa certa era che, ormai, mancava un giorno all'entrata in orbita della Luna intorno al pianeta dalla luce inquietante. All'improvviso la base lunare Alpha fu investita nuovamente dal fascio di luce azzurra. Il comandante e Althea furono i primi ad alzarsi: cominciarono a cantare e a ballare uno sfrenato yodel tirolese; Carmen e il vicecomandante si ritrovarono sensualmente avvinghiati l'un l'altro e presero a muoversi al ritmo di una spettacolare lambada, canticchiando a bassa voce

' YO RECUERDAS ....'

tutti gli altri, tranne: Amanda , Samantha e Alex scattarono in piedi, si disposero su un'unica fila, intonando all'unisono e, nel contempo, ballando LA MACARENA ( con le giuste mosse).

'BAILA, TU CUERPO, ALEGRIA MACARENA....'

Amanda non osava fiatare, terrorizzata. Sam e Alex pensarono ancora di essere sotto l'effetto dell'Orgòn e, a loro volta, non proferirono verbo.

Dopo cinque minuti, la luce scomparve e tutti tornarono normali, risedendosi compostamente, come se non fosse accaduto nulla. Ricominciarono a discutere animatamente: Riggs e le sorelle Carter li osservavano con occhi sgranati.

Dopo trenta minuti ricomparve la luce azzurra e tutto si ripetè nello stesso identico modo.

Questa volta Amanda cercò lo sguardo della sorella. Samantha fece la stessa cosa. Le due ragazze si girarono contemporaneamente verso Alex.

Amanda : - CHE....

Samantha: - DIAVOLO....

Alex:- STA ACCADENDO ?!?

Cinque minuti.... e tutto tornò normale.

A questo punto, Amanda cercò di interrompere il comandante che, per l'ennesima volta, stava spiegando la stessa cosa.

La ragazza alzò timidamente l'indice della mano destra e, ad un cenno affermativo di Jaeger, domandò:

- Scusi l'interruzione, comandante, ma .... SI…ACCORTOCHEHABALLATOLOYODELPERBENDUEVOLTECONLADOTTORESSAROSENKREUTZ?

Il comandante, dapprima, la guardò incredulo, poi cercò lo sguardo di Mayo. E, prima che potesse intervenire, Samantha lo bloccò, dicendo, con voce che cercava di essere professionale, ma che, alle orecchie di tutti, risultò alquanto chioccia:

- Bel teut.... ehm.... comandante, consiglierei vivamente di fermare la riunione e visionare la video-registrazione.....

(Cody)

Cody non ci poteva credere. Guardando la registrazione rimase tutto il tempo a bocca aperta. Non si ricordava assolutamente di niente. Se non fosse per il fatto che l’attenzione di tutti era concentrata sul comandante che ballava assieme alla Rosenkreutz sarebbe spofondato nella poltrona. Come aveva potuto fare una cosa del genere? E non ricordarsi nulla!

- Come abbiamo potuto constatare il problema è serio. - iniziò Jaeger - Da questo momento tutti i permessi

sono sospesi. Ognuno dovrà lavorare al massimo delle proprie possibilità. Dottoressa Rosenkreutz, dato che

Amanda, Samantha e Alex sembrano essere stati gli unici a non soffrire di questo ‘disturbo’, voglio delle analisi complete ed approfondite. Voi tre siete a sua completa disposizione per tutto il tempo che la dottoressa riterrà necessario.

E Samantha strabuzzò gli occhi.

- Professor Kirk, lei e il suo assistente dovrete cercare di capire cosa potrebbe essere quella luce. Fate tutte le analisi spettroscopiche e cromatiche che vi vengono in mente. Controllate ogni lunghezza d’onda, la frequenza, la risonanza, la rifrazione tutto quello che vi salta in testa e anche di più.

- Ma comandante, ci vorranno giorni, settimane ed entreremo in orbita molto prima.

- E allora cosa suggerisce di fare Kirk? Non abbiamo altra scelta, dobbiamo fare il possibile, anzi l’impossibile prima che entriamo in orbita di quel maledetto pianeta azzurro. Se non c’è altro... -dando ad intendere che NON doveva esserci altro -... mettiamoci al lavoro.

Si alzarono tutti quasi all’unisono proprio mentre un’altra ‘scarica’ di luce azzurra invadeva la sala.

fine prima parte

(Victoria)

Dal diario privato di Victoria Jones

<<Victoria Jones: il dono dello Sciamano

- Dottor Machault a Jones... -

‘ Oh no! ‘ bisbiglio senza ritegno.

- Jones! Rispondi! Lo so che ci sei! -

Via! Devo sparire dal mio alloggio, altrimenti...

- E’ da un’ora che ti sto aspettando! Se non ti muovi vengo lì e ti trascino nel mio studio per i capelli! Hai capito? -

Senza pronunciare una sola parola esco dal mio alloggio quasi correndo. Mayo non deve trovarmi!

‘ Accidenti a me! Proprio a lui dovevo raccontare tutto? ‘ mi dico per l’ennesima volta rimproverandomi aspramente.

Ma era tutta colpa sua! Mi aveva sorpresa in un momento di debolezza (ero nel Giardino Botanico e piangevo a più non posso) e quel malnato ha un modo di fare cosÏ maledettamente insinuante!

- Che ti succede, Vic?- mi chiese con gentilezza quel giorno fatale.

Beh, io mi sentivo proprio una pezza da piedi e lui era lì, pronto ad ascoltarmi, così abile nel fare le domande giuste...a farla breve gli rivelai il mio segreto!

-Ares... -ripetè lui guardandomi con una cert’aria di spavento negli occhi.

- Già. -

- Il dio della guerra... -

- Si, quello della mitologia greca. -

- E ti viene a trovare ogni notte... -

- Beh, anche di giorno se io voglio. Basta che io cada... -

- In trance. Si, lo so...e lo vedi. -

- Già. -

- E tu hai una intensa relazione con questo...dio della guerra... -

Arrossii. - Aehm...già...-

- E questa storia va avanti da due anni...cioè da quando i tuoi sono stati rapiti dagli alieni. -

Mi accigliai fissandolo freddamente. - E questo che significa? -

- Niente. Stavo pensando ad alta voce...ehm...Vic, che ne dici di venire nel mio studio e di iniziare le psicosedute? -

- Perchè mai dovrei sottopormi a psicosedute? -

Lui mi prese una mano guardandomi come se fossi una bambina molto piccola e senza cervello.

- Vic...non è normale quello che ti succede... Il trauma che hai subito in seguito alla perdita dei tuoi genitori... -

- Sono ancora vivi! - ringhiai fissandolo in modo malevolo.

- Lo credo anche io...ma dobbiamo togliere dal tuo cervello questo...Ares...così tutto andrà per il meglio. -

Mi sollevai di scatto infuriata.

- Stammi a sentire, bello! Tu non strapperai proprio niente dal mio cervello, capito? Ares rimane dove si trova e tu non azzardarti mai più a farmi una proposta del genere! Io non ho bisogno di uno strizzacervelli che non ne ho bisogno! Chiaro? -

Ma, ahimè! Mayo è uno che non demorde e cominciò a perseguitarmi perchè, diceva lui, doveva salvaguardare la sanità mentale di un pilota di Aquile in quanto ne andava della sicurezza della Base.

- Io sono sanissima! Chiedilo a Riggs! - sbraitavo fuori di me davanti alle sue insistenze.

Finchè un giorno decisi che era giunto il momento di finirla con questa storia: e alla sala mensa, temerariamente, con il cuore che mi batteva in modo folle nel petto, allungai una mano e rubai il SUO cibo dal SUO piatto!

La reazione di Mayo fu immediata! Fui subito aggredita da una creatura orribilmente mostruosa e scagliata contro una parete mentre una mano ad artiglio mi premeva sulla gola con forza pericolosa. Io chiusi gli occhi certa che fosse giunta la mia ultima ora!

Mayo riprese il controllo e riaprii gli occhi solo quando sentii la sua voce bassa, inquietante e molto MOOOOLTO fredda!

- Osa farlo di nuovo e questa base presto avrà un pilota di meno! -

Avevo rischiato di brutto, questo era certo! Ma ora Mayo mi odiava e quindi mi avrebbe lasciata in pace. Questo mi dicevo...Ma in realtà io non conoscevo affatto quell’accidente di psicologo della malora!

- Non riuscirai a dividermi dall’amore della mia vita! Non ci riuscirai! Non ci riuscirai! -

- Jones! -

Sussulto riconoscendo la voce del comando. Mi blocco di scatto irrigidendomi.

- Signore! -

- Jones, rilassati. Vorrei tanto sapere perchè ti metti sempre sull-attenti quando mi vedi.-

- Perchè lei è il comandante, signore. -

- Si, d-accordo... ma qui non siamo in una caserma. Vuoi rilassarti, per favore? -

Rilassarmi! Come se fosse facile davanti a lui che una volta mi ha sorpresa in piena trance e per svegliarmi stava per ficcarmi a testa in giù in un bidone colmo fino all’orlo di acqua ghiacciata!

- Lo sai, vero che abbiamo la riunione fra un’ora? -

- Ci sarò, signore. -

- Bene, Jones...e...a chi stavi dicendo che non ci sarebbe riuscito? Ti riferivi forse a Mayo? -

Io impallidisco furiosamente.

Già! Perchè tutta la base è informata della mia relazione con il dio della guerra! Colpa delle liti furibonde fra me e Mister Mastarna che si verificavano sempre in pubblico!

- No, signore! - sussurro pericolosamente.

Jaeger mi fissa con attenzione, poi scuote la testa e si allontana.

- Io sono al comando di una banda di pazzi...- lo sento borbottare mentre gira l’angolo del corridoio.

Un’ora! Robby! E gli devo ancora preparare da mangiare!

Corro verso la Scuola giusto in tempo. Le lezioni sono finite e Robert, rifulgente nei suoi sette nuovissimi anni mi sorride spalancando i suoi occhioni azzurri su di me, mostrandomi tutto felice il suo lavoretto, una costruzione molto complicata fatta di legnetti e bulloni che lui definisce: un reattore a doppia magnitudo con capsula bioenergetica convertita a smorzatura zero.

- Aehm...ok, Robby. Molto bello. Andiamo? -

- Zia, cosa si mangia oggi? -

- Robby, io mi chiamo Victoria! Victoria, capito? Non zia! Come mai riesci a costruire quelle cose pazzesche e non riesci a chiamarmi Victoria, eh? -

- Ma tu sei mia zia! -

- Io non sono tua zia! Zia è...è...-

- E’...cosa?

- Mi fa sentire molto vecchia! Ecco!

- Scusa...potresti abbassarti? - mi chiede lui gentilmente.

Io mi inginocchio. Robby mi abbraccia forte forte sussurrandomi:

- Tu non sei vecchia... sei bellissima! E io ti voglio tanto bene!

Oh, cielo! Questi bambini! Perchè mai Robby aveva la capacità di ridurmi in pappa le ginocchia?

- Ok! Va bene! Basta così. Quando diventerai grande tu sarai molto pericoloso per le donne... peggio di Riggs <manolesta>!

- Che significa manolesta?

- Andiamo a mangiare, Robby... è meglio.

Preparo velocemente una zuppa di verdure poi abbandono Robby nell’alloggio ingiungendogli di non combinare guai e scappo verso la Sala Riunioni. Come al solito sono in ritardo! Mi metto a correre per tutta la Base e quando sto per avvicinarmi alla porta una luce azzurra all’improvviso mi colpisce... e cado in trance senza accorgermene...

- Kawa... - sospira una voce.

Io sollevo le palpebre.

L’odore della prateria invade i miei polmoni, il vento carico di profumi stranieri mi accarezza il volto...e mi reca un canto lontano...il canto dei miei fratelli...

- Kawa... - ripete quella voce che io riconosco.

‘ Tatanka... ‘

Mi volto e lo vedo.

Tatanka Iyotake, lo sciamano guerriero...la mia guida spirituale.

Il suo volto è severo, gli occhi scuri, penetranti scavano in me lasciando un solco bruciante. Le sue labbra si muovono appena.

- Stai correndo un grave pericolo...i tuoi amici sono in pericolo... -

‘ Perchè Cosa vuoi dire? ‘

- La stella...in essa dorme il terrore...Essi vi cercano...e vi bramano...-

‘ Chi...di chi parli? ‘

Un vento violentissimo mi colpisce strappandomi a lui....Apro gli occhi e mi ritrovo addossata alla parete, sudata, tremante...nella mente presagi inquietanti.

Sono sulla Base...si...sulla luna...lo stordimento dura a lungo, non riesco a riprendermi, ripeto in modo ossessivo parole che a stento hanno un significato per me.

‘ Siamo in pericolo...siamo in pericolo! Devo dirlo al comandante! Subito! ‘

Corro verso la porta e la luce azzurra solca ancora il mio cervello, questa volta in modo doloroso. Mi rotolo per terra urlando, le mani sulla testa, il dolore che si fa bruciante...

- Attenta, Kawa! Attenta! - mi sibila Tatanka.

Il dolore è insopportabile. Svengo senza accorgermene.>>

(comandante)

Heinrich uscÏì dalla sala riunioni quasi di corsa, un forte malditesta lo infastidiva da qualche ora.

Anche fuori, nel corridoio dove aveva sperato di trovare sollievo quel fastidioso ronzio non lo lasciava in pace, 'sarà per via della decompressione rapida di stamane, mi sono tolto la spaziotuta troppo in fretta!' Oppure è per colpa di Riggs, ne avrà combinata un'altra delle sue o mi avrà lanciato una delle sue maledizioni dietro!''In pi_ ci si mette anche questa luce azzurra!' Disse Jaeger osservando da un oblò la stella fredda che si avvicinava sempre di più alla base.

'VICTORIA! Es ist wie ein Esel mit Schwingen!!!!' gridò il commandante avendola vista appena un decimo di secondo prima di finirci sopra inciampando.

Jaeger estrasse il comunicatore dalla cintura e portando il minuscolo video davanti al volto chiamò con urgenza.

'Dottoressa Rosenkreutz! Emergenza medica fuori dalla sala riunioni, mandate una squadra, presto!'

Preoccupato Heinrich iniziò a dare degli scappellotti leggeri sul viso di Vic, nel tentativo di farla riprendere.

'Su VIC! Animo! Si alzi! Andiamo!'

Victoria aprì leggermente gli occhi e subito una profonda agitazione trapelò dalle sue parole.

'Siamo in pericolo! Siamo in pericolo!' Disse Vic 'Siamo tutti in pericolo!' E afferrò la manica della divisa di uno sconcertato Jeager.

'La stella...in essa dorme il terrore...Essi ci cercano...e ci bramano...'

'ESSI?' gridò Jaeger 'DI CHI STA PARLANDO! PARLI!' Poi Heinrich si controllò

' Su Victoria adesso stai calma, è arrivata la dottoressa e penser‡ lei a te!'

'Althea, credo che soffra di allucinazioni! ehm!' bisbigliò Jaeger alla dottoressa.

Intanto Vic veniva trasferita su una barella e trasportata in infermeria.

'Vengo anche io, ho un mal di testa! E poi potrò seguire meglio gli sviluppi!' Disse alla dottoressa.

Intanto una piccola folla di curiosi si era riunita nel corridoio intenta a sbirciare.

'TORNATE ALLE VOSTRE OCCUPAZIONI VOI, NON C'E' NULLA DA VEDERE!!' Tuonò Heinrich.

(Althea)

La riunione era appena terminata ed Althea si stava dirigendo verso la sua postazione di lavoro trascinandosi dietro una riluttante Carmen ed uno stupito Machault.

Il terzetto di medici, con un certo nervosismo, si chiedeva incessantemente il perchè di quella luce azzurra dalle facoltà particolari; sapevano da dove proveniva, ma nonostante gli sforzi operati da Kirk e Madison, non avevano la più pallida idea del tipo di onde trasmesso dal raggio azzurrognolo.

Giunti in infermeria, Althea fu raggiunta da una chiamata urgente del comandante in cui le segnalava un'emergenza davanti la sala riunioni. 'Gott... Carmen, io mi dirigo sul luogo dell'emergenza, bitte preparami il kit!'

Con un guizzo felino (non propriamente consono alle sue abitudini di movimento), Carmen le passò la borsa (pronta) con il necessario per l'emergency care.

'Danke sehr', le disse Althea allontanandosi dall'infermeria.

Giunta davanti la sala riunioni vide il comandante chino sulla giovane Jones: 'Credo che soffra di allucinazioni' mi disse sottovoce Heinrich. Animata dall'istinto ippocratico (proprio della classe medica), mi accosciai accanto al corpo privo di sensi di Victoria ed iniziai a misurarle i parametri vitali. Contemporaneamente a ciò, comunicai con il mio aiuto in sala medica dicendole con tono professionale: 'Carmen, prepara un letto con la postazione per la rianimazione, prepara una sacca con soluzione glucosata al 20% ed adrenalina, attiva tutti i bio-scan ed appronta i computer per la nuova paziente che ti invierò tra breve!!!!' La dottoressa Sanchez ecc.. mi chiese 'Scusa Althea, ma ricoveri un altro membro di Basa Alpha??? Ti rammento che l'infermeria, dopo la brusca accelerazione subita dalla Luna, è quasi piena, se dovesse succedere un'altra emergenza, i posti letto... sarebbero in numero inferiore rispetto alle nostre esigenze.'

'Teufel! Non fare delle considerazioni sui posti letto che vengono a scarseggiare!!! Occupati della preparazione di quanto ti ho chiesto, Victoria ha bisogno di essere curata... SUBITO!!!!' replicai alla mia assistente con voce tonante e decisa, mentre disponevo di alcuni agenti della sicurezza per il trasporto della Jones in infermeria.

'Althea, senti, non mi sento molto in forma, ho una cefalea che rasenta lo stordimento, credo che ti seguirò anche io in sala medica; ho bisogno di un cachet!' mi disse Jaeger portandosi entrambe le mani alle tempie.

'Mein Gott Heinrich, fatti vedere.... Himmel! Hai una pressione diastolica sotto ogni livello di guardia!', replicai al comandante con lo sfigmomanometro ancora in mano.

'Carmen, bitte aggiungi una poltrona ai nostri letti e preparami una fleboclisi con piramidone-caffeina in fisiologica da 500 ml!! SCHNELL!!!' ordinai velocemente utilizzando una dalla colonne di intercomunicazione di Base Alpha.

 

(Victoria)

' Si sta svegliando... '

' Era ora, mein Gott! Victoria...Victoria, rispondimi! '

La donna sollevò le palpebre mostrando uno sguardo vacuo.

' Ha una espressione strana... ' commentò Jaeger ingoiando la pasticca color sabbia datagli da Carmen che avrebbe dovuto eliminargli il mal di testa. La dottoressa Rosenkrautz sbuffò.

' Questo in Victoria è normale...sono più tranquilla ora, posso dedicarmi agli altri. Carmen, chiudi la flebo e seguimi. Andiamo a rinsaldare la caviglia rotta di Randall. '

' Allora si libera un letto? Andale! Soy muy feliz! Le cose migliorano, vero? '

Jaeger le guardò allontanarsi quando si sentì afferrare con violenza per la  casacca.

' Jones! Che le succede! '

' Signore! Mi scusi, signore, ma...io li ho visti! '

' Chi? Chi ha visto? ' chiese il comandante osservando preoccupato lo sguardo dilatato di Victoria.

' Vivono nella luce...e sono malvagi...i loro pensieri mi hanno trafitto l'anima...vogliono i nostri cuori, signore, per nutrirsene... '

' Ahem...Jones, lei ha avuto delle allucinazioni e ora... '

Victoria lo trascinò a pochi centimetri dal suo viso con insospettabile forza. Ma dopotutto quella era una caratteristica dell'enigmatica Jones. All'improvviso, incomprensibilmente, una strana forza sembrava abitarla e renderla qualcosa di diverso dalla ragazza dolce e fragile che tutti conoscevano. Era da due anni che nessuno più riusciva a comprendere che cosa le fosse accaduto.

' Deve ascoltarmi, signore! Dobbiamo allontanarci o per noi sarà la fine! Sono il male...se non facciamo qualcosa ci uccideremo l'un l'altro ed essi avranno il nostro cuore! '

Jaeger rimase in silenzio ad osservarla. Certo, Jones era una creatura strana, parlava con i sogni, aveva una relazione con un dio greco, cadeva in trance...ma era forse questa la cosa più strana che esistesse nell'universo? Quante ne aveva viste nel pazzo vagabondare di una luna indifferente e silenziosa? Forse Victoria aveva veramente visto qualcosa...

' Vic! Cosa ti è successo? ' chiese all'improvviso Mayo giungendo correndo nell'infermeria.

Jaeger si voltò a guardarlo e rimase perplesso nel vederlo avvicinarsi ansiosamente al lettino della donna.

Al contrario l'espressione di Victoria non prometteva nulla di buono.

' Non credere di potermi psicanalizzare, Mastarna. Sono debole, è vero, ma indomita! Con me non ce la farai mai! '

L'espressione di Mayo mutò di colpo diventando assente e fredda.

' Mi avevano detto che eri morta. Ero curiosa di vedere se era vero. ' mormorò con voce atona.

' Sono viva...la cosa ti dispiace, eh? '

Mayo le lanciò una gelida occhiata poi si girò verso Jaeger.

' Comandante. ' salutò brevemente e uscì dall'infermeria lasciando Jaeger sempre più perplesso.

' La luce azzurra! - ricordò all'improvviso trasalendo - Il mal di testa mi è passato. Grazie, dottoressa! '

Jaeger uscì dall'infermeria deciso ad approfondire la faccenda. La luna si dirigeva verso la stella dalla luce azzurra in modo ineluttabile. Lui non avrebbe atteso gli eventi senza reagire, non era nella sua natura. Aveva una Base a cui pensare e la vita di molte persone era nelle sue mani. Sospirò rumorosamente quando prese la sua decisione. Non gli restava altro da fare che salire su di un'Aquila e dirigersi versola luce che così tanto aveva spaventato Victoria Jones.

(Samantha)

Dopo la sfuriata del comandante, il professor Kirk e Cody Madison si erano avviati mestamente verso il laboratorio scientifico. Cody sapeva che il professore era preoccupato, soprattutto perchÈ finchÈ non veniva a capo di un qualsiasi rompicapo, quell'uomo diventava una maschera di inquietudine. Ormai aveva imparato a conoscerlo ed a sapere, esattamente, cosa volesse da lui.

- Cody! Prendimi il....

E si ritrovò in mano il rapporto della dottoressa Rosenkreutz. Il professore fece una smorfia, simile ad un sorriso. Cody, pure lui, non sapeva che pesci pigliare. In fondo, a parte quegli assurdi balli, la luce azzurra non era stata poi così pericolosa. Chissà se il pianeta era abitato! Mille domande gli stavano perforando il cervello. Ad un certo punto, il professore sbattè la cartelletta sul tavolo del laboratorio, esclamando:

- Ma certo! E' così evidente!

Cody non capiva e ne chiese spiegazioni.

- Oh, adesso ti spiego, ragazzo.

Il professore si alzò per raggiungere Madison che era qualche metro più in là, quando di nuovo la luce azzurra arrivò. Dapprima immobilizzò tutti, poi, restò fissa su Kirk. Cody si scosse e vide il professore completamente avvolto dalla luce. Agì d'istinto, si mosse nella sua direzione per toccarlo ma, appena posò la mano su Kirk, una scarica azzurra lo fece urlare di dolore e nello stesso istante lo scaraventò all'indietro, facendolo cadere brutalmente a terra. Cody alzò lo sguardo, ancora dolorante, giusto in tempo per vedere il professore sparire, e svenne.

REAZIONI

Il comandante era sparito assieme alla dottoressa e a Vic, quest'ultima trasportata su una barella. Anche Cody e Kirk si erano avviati lungo il corridoio. Erano rimasti in pochi, fuori dalla sala riunioni. Amanda era sconvolta per quello che era successo alla cuginetta adorata. Samantha le si avvicinò e l'abbracciò, dicendole:

- Andrà tutto bene, sorellina, non ti preoccupare... È in buone mani.

Amanda la guardò e si rinfrancò un po', quando sua sorella aveva quello sguardo penetrante, era difficile resistere. Per un attimo sorrise, poi si staccò improvvisamente urlando:

- Robby!

Gli altri non capivano, Samantha sì.

- Hai ragione, bisogna pensare al piccolo Robert... perchè non vai tu a prenderlo e lo porti da mamma e papà? Starà al sicuro e tranquillo, con loro.

Mentre diceva questo il suo sguardo si spostò verso Paul, il quale annuì.

- Si, Amanda, vieni ti accompagno io. - Disse il loro amico.

Samantha sospirò di sollievo quando vide sua sorella che seguiva Paul, tranquilla.

- Le vuoi molto bene, vero? - Le chiese Alex, che non aveva ancora proferito verbo.

- Si... e non volevo ascoltasse quello che sto per chiederti...

- Eh?

- Come ti senti? Sai, all'apparenza noi siamo immuni dall'effetto 'luce azzurra' ma.... È già da un po' che ... insomma, non sono lucida, e va a momenti.... È come se la mia mente andasse per i fatti suoi. - Finì, arrossendo. Alex sospirò di sollievo.

- Pensavo di essere il solo pazzo.... se ti dicessi che mi sento esattamente come te?

- Non mi consolerei affatto.... senti, non ti È sembrato strano che solo io, te e mia sorella siamo sopravvissuti indenni ai balli folli di poco fa'?

- Strano È dire poco... pensi che c'entri quella schifezza che abbiamo ...

- Non ne ho idea. All'inizio pensavo che fosse per quello che mi sento confusa... ma sento che l'effetto, di qualunque cosa si tratti, non durerà ancora molto.... È difficile scacciare certi pensieri, sempre più difficile...

- Vuoi andare in infermeria?

- No.... voglio andare in sala comando... Elaine è già lì.... voglio essere lì, quando la luce azzurra tornerà.

- Sei così sicura che tornerà?

- Tu no? - Sorrise lei. - E avrò bisogno anche di te.

- E io che c'entro?

- Voglio essere in grado di registrare il suo passaggio... che ne so, onde, qualsiasi cosa... e se dovessi perdere il controllo.... potresti finire al posto mio...

- E se lo perdessi prima di te, il controllo?

- Tu non farai niente del genere, Alex Riggs! - Gli intimò, sorridendo, la ragazza.

L'uomo scosse la testa e si avviarono di gran fretta dall'altra parte della sala riunioni, dove era sita la sala comando.

(comandante)

Jeager osservava perplesso il pianeta attorno al quale la luna era entrata in orbita. Era un pianeta dalle intense tonalità bluastre, a prima vista l'immaginazione correva alle vaste distese oceaniche che gli alphani avevano tante volte visto nelle immagini computerizzate della vecchia e lontana madre terra. Nella solitudine del suo alloggio Heinrich passeggiava avanti e indietro sulla moquette scura e con un bicchiere di the ricavato da un infuso di foglie di una pianticella cresciuta nelle colture idroponiche della base. Quel pianeta rappresentava un incognita, così blu, così accattivante, così strano! Il computer aveva elaborato oziosamente i suoi dati annunciando la quasi totale assenza di forme di vita sulla superficie, solo alcuni arbusti si aggrappavano tenacemente a quelle rocce. Lui sorseggiò la bevanda calda pensando e ripensando agli eventuali pericoli che li attendevano laggiù. Eppure al di là della grande catena montuosa della massa continentale principale era stata individuata una grossa quantità di metalli e di aggregati che difficilmente potevano avere avuto un origine non artificiale.

'Cosa sarà?' Mormorò a se stesso. 

'Bisogna organizzare una squadra, Riggs sarebbe il più adatto per pilotare l'acquila che scenderà laggiù, ma chi mi dice che non farà il pazzo come al solito?' 'Inoltre non essendo una missione vitale per la base, non posso certamente obbligare nessuno a prendervi parte! Sarà una squadra di volontari! E se non vorrà venire nessuno, vorrà dire che scenderò da solo! Quel pianeta mi incuriosisce troppo. Certo che il regolamento non me lo permetterebbe, non potrei scendere la sotto da solo! Mah speriamo che qualcuno venga con me, sarà un favore personale, certo!'

'E poi credo che un campione di quei cristalli blu farà un buono sfoggio di sè nella mia collezione.'

'Bene!'

Jeager finì il suo the e uscì dal suo alloggio e lasciandolo nel barlume azzurrognolo offerto dalla stella.

I reattori atomici erano di nuovo al minimo, supportati dai pannelli solari di nuovo attivi, tutto ciò almeno era un bel risparmio energetico per la base.

'Salve comandante!' Disse un tecnico che incrociò il cammino di Jaeger per sbaglio.

'Buongiorno Jonny, come procedono i lavori alle batterie solari?'

'Tutto nella norma e nei tempi'

'Già come sempre!' Jeager si chiese se quel tecnico era stato del tutto sincero, lo sperava.

Tranquillamente arrivò nel centro di comando, gran parte del personale era o in giro per la base, o sulla superficie lunare alle prese con i pannelli ausiliari o in mensa o dormire essendo le 3,20 di notte. Per quanto il concetto di notte potesse aver senso dopo una vita trascorsa nello spazio profondo.

'Qualcuno ha voglia di fare una scampagnata ad azzurroland?'

'ehm! Non è una missione ufficiale, quindi la squadra sarà composta da volontari! E' una mia iniziativa e ha come unico scopo l'esplorazione della piana oltre le montagne del continente maggiore.'

(Samantha)

'Il comandante ha esagerato, stavolta.'

Questo fu il pensiero di Samantha, quando vide uscire Amy correndo e urlante dal suo ufficio. Lei aveva una vaga idea di quello che era potuto succedere. Il suo primo istinto era stato quello di partire all'inseguimento della sorella, ma Alex l'aveva bloccata per un braccio, il suo sguardo le stava chiaramente dicendo di non farlo. Già, non poteva abbandonare la sala comando. Si sedette sbuffando alla sua postazione. Alex era sullo spigolo della scrivania. Samantha sorrise:

- Ammettilo. Ci sei rimasto male perchè non ti ha ordinato di andare su quel pianeta....

- Perchè questa pazzia dei volontari? Sa benissimo che se c'è qualcuno che può portare a termine una qualunque missione sul pianeta, quello sono io!

Samantha scoppiò a ridere.

- Nelle tue condizioni?

- Quali condizioni? Io sto benissimo!

- Non è vero... sappiamo tutti e due come stanno le cose... tu sei instabile, come me, meno degli altri, certo... e poi, il comandante sa benissimo che potresti fare una delle tue follie di troppo, laggiù.

- Ti stai preoccupando per me?

- Forse... ora non fare quella faccia, che un pugno non te lo leva nessuno... a costo della corte marziale, Riggs!

Samantha stava sorridendo, segno che scherzava. Poi continuò, con tono ironico.

- Prendila dal lato positivo... ti sei offerto volontario, come la maggior parte di noi, sulla base.... quasi tutte donne, mi sembra di ricordare.... non sei contento?

- Il comandante non permetter‡ mai che tu ti muova da qui.

- Davvero? Scommettiamo, invece, che l'ha chiesto personalmente anche ad Amy?

- No, tu non vieni.

- Perchè no?

(Althea)

Silenzio.

Silenzio ed un inquietante luce azzurrognola si diffondono all'interno dell'infermeria. Althea dopo aver affrontato l'emergenza appena conclusasi, tenta di prendere un caffè in compagnia di Mastarna e di Carmen, quando all'improvviso una comunicazione da parte del comandante li allerta nuovamente. Machault si gira verso la Rosenkreutz e dice a mezza voce: 'Oh, no! Ci risiamo...', Althea si esprime con una delle sue solite frasi nella lingua dei suoi avi: 'Liebe Gott! Was ist Das?', perfino Carmen esce dal suo solito stato di trance: 'Que pasa ahora? Siamo giunti infine a Maracaibo???'.Althea risponde alla chiamata con voce stanca, ma all'improvviso il suo tono, (dapprima alquanto lugubre), si vivacizza: 'Gut Heinrich, ti raggiungiamo in sala comando!'.

Senza perdere altro tempo, Althea (seguita dai suoi colleghi), si dirige verso il fulcro di tutte le attività presenti su Alpha: il suo centro vitale e decisionale. La sala comando! Il trio della sezione medica è l'ultima tornata di responsabili di sezione ad arrivare... sono tutti lÏ in attesa che Jaeger prenda la parola. Finalmente anche il comandante appare davanti a tutti. Inizia una specie di monologo che (alla fine) termina con un'unica proposta: lo sbarco (da parte di una squadra di volontari), sul pianeta dalla luce azzurra! La proposta viene interpretata in modi differenti da parte delle persone presenti alla riunione: c'è chi si agita al solo pensiero di lasciare la Base, c'è chi si allerta in modo inusuale, ci sono i piloti che si apprestano a prendere il volo e cèË chi rimane ammutolito a guardare fuori da uno degli oblò... Dal canto mio, dò completa disponibilità. In effetti mi piacerebbe fare parte della squadra... La curiosità è sempre stata una mia caratteristica. BË, in fondo, la presenza di un medico può sempre rivelarsi utile per molte evenienze!

Dr. Althea Rosenkreutz

(Amanda)

‘ Il Comandante Ë un pazzo…Bello, teutonico..ma pazzo!!!’

Queste furono le prime cose che passarono per la mente della piccola Amanda Carter, ascoltando il Comandante fare il suo breve e intenso discorso. Una squadra che scenda sul pianeta per investigare sulle strane manifestazioni delle ultime ore? Fortuna che all’ultimo aveva aggiunto quella parola che le aveva risollevato il morale: ‘Volontari’….. Amanda si risollevò dalla sedia, nella quale era sprofondata lentamente durante tutto il suo monologo, nella disperata impresa di passare del tutto inosservata. A quel punto non aveva nulla da temere… lei NON si sarebbe MAI offerta volontaria. Tirò un impercettibile sospiro di sollievo, almeno fino a che Jaeger non puntò i suoi chiarissimi occhi su di lei, chiedendole se, per favore, poteva seguirlo nel suo ufficio. Amanda si guardò intorno per un attimo… stava parlando proprio con leii??? Sicuro??? Sua sorella le diede una piccola gomitata, Amanda ci riprovò…forse voleva parlare con Samantha? No, no..Amanda. Aveva capito bene. Lo seguì in silenzio, sbiancando sempre di più in viso ad ogni passo che faceva… un brivido di paura le stava facendo accapponare la pelle. Per un attimo pensò a cosa avesse combinato ultimamente, ma non le veniva in mente nulla.. cioè, era almeno un mese che riusciva a NON mandare completamente in palla il computer centrale di Alpha, cosa di cui lei, andava molto orgogliosa. Entrò nel suo ufficio a denti stretti, un sorriso disgustosamente falso scolpito sulle labbra.

- Mi dica comandante…- balbettò lei sedendosi rigida.

- Amanda.. so che ho chiesto solo volontari per questa missione, ma nel suo caso, devo fare una piccola eccezione.

- ..eccezione..- mormorò lei, fissandolo negli occhi e dondolando lentamente sulla sedia, manco lui la stesse ipnotizzando.

- Pare proprio che lei, di tutti gli Alphani, sia l’unica a non risentire degli strani effetti che hanno colpito la base da circa dodici ore a questa parte…

- ..parte…

- So della sua paura di volare..

- ..volare..?

- Ma devo chiederle lo stesso di far parte di questa missione.

- …missione…

- Amanda, lei ci deve accompagnare.. potrebbe essere la chiave per capire cosa ci sta succedendo…

- …succedendo…

- Amanda, la smetta di ripetere quello che dico!

- ..dico..?Uh…

- Amanda ha capito che cosa le sto chiedendo?

La ragazza restò un attimo immobile a fissare l’uomo, imbambolata. Jaeger con un sospiro era gi‡ pronto a chiamare Mayo, in caso di necessità… ma lei sembrava così tranquilla..uhm..troppo tranquilla.

- … chiedendo…

Mormorò lei ancora, quindi, molto lentamente, si alzò dalla sedia con aria naturale… per dirompere un attimo dopo in un urlo acuto e straziante.. che poco mancò facesse saltare i timpani al povero Jaeger, saettando fuori dal suo ufficio ancora prima che lui riuscisse a dire una sola parola.

- Sì- mormorò lui- ha capito cosa le ho chiesto!!!

E subito si gettò al suo inseguimento, sotto lo sguardo sbalordito e stupefatto del resto della Sala Comando, anche perchè, nella sua folle e disperata corsa, la ragazza aveva travolto sedie, ufficiali, piloti e vice comandanti saltando al contempo sopra i tavoli per raggiungere il più in fretta possibile l’uscita.

- Amaaandaaaa… si feermiiii….

- Fossi sceeemaaaa… Mammmaaaaaaaaa!!!!!!!!!!

(Victoria)

Dal diario di Victoria Jones

Le sentivo parlottare in un miscuglio di tedesco e spagnolo. Un mormorio che mi cullava....stavo per addormentarmi....

- ....quella maledetta luce azzurra... -

- .....prepariamo il necessario... -

- ....volontari.... -

Poche parole ma io avevo compreso e ormai del tutto sveglia girai la testa accorgendomi con un sospiro di sollievo che la dottoressa Rosenkreutz e Carmen erano immerse nel loro colloquio nello studio separato dal settore infermeria da un semplice pannello color sabbia. Dovevo fare molto piano. Althea era stata categorica. Avevo bisogno di molto riposo e di certo avrebbe impedito con tutta la sua autorità il mio allontanamento dall'infermeria. Ma ero un pilota e solo io avevo compreso l'assoluta pericolosità di quello in cui stavamo per essere inghiottiti. Dovevo guidare l'Aquila e dovevo comunicare quanto prima questa mia decisione al comandante. Scivolai dal lettino medico e silenziosamente uscii dall'infermeria senza che le due donne si accorgessero di me. Con un sospiro di sollievo sentii il fruscio delle porte richiudersi alle mie spalle e mi girai per correre via nel corridoio. Urtai contro qualcosa che mandò una esclamazione di disappunto e io sollevai la testa per ritrovarmi trafitta dagli occhi scuri e penetranti di Mastarna.

- ...ehm...salve, Mayo...scusami, devo scappare...ci vediamo pi_ tardi... -

Cercai di scivolare via ma l'uomo mi trattenne per un braccio.

- Cosa hai intenzione di fare? -

- Ritornare nel mio alloggio, che altro? La dottoressa mi ha dato il suo permesso. Ho il piccolo Robby a cui pensare. -

Mastarna mi osservò con attenzione e io ressi il suo sguardo indagatore senza mostrare una sola espressione rivelatrice.

- Io ti conosco molto bene...stai architettando qualcosa, Jones...ne sono certo... -

Sbuffai sollevando le spalle liberandomi con un gesto brusco dalla suastretta.

- Pensa quello che vuoi. - e mi allontanai velocemente per non subire altre domande.

- ...accidenti a te, Mastarna!...sempre tra i piedi!... - borbottai nervosamente.

Trovandomi davanti all'alloggio del comandante dimenticai del tutto Mayo e quello che avrei dovuto affrontare non appena Althea avesse scoperto la mia fuga. Presi un gran respiro. Stavo per toccare il pannello di controllo quando le porte si aprirono rivelando l'alta figura del comandante che posò il suo sguardo su di me con meraviglia.

- Jones!...Cosa fa qui? La dottoressa aveva detto che aveva bisogno di riposare. -

- Sto bene, signore. -

- I controlli medici sul suo stato mentale? -

Decisi di mentire spudoratamente.

- Normali, signore. -

- e quella cosa...come l'ha chiamata la dottoressa?...l'integrità del suo ippocampo? -

- Perfetta, signore. -

- Sono contento per lei...voleva parlare con me? -

- Sissignore. -

Jaeger mi fissò per qualche istante e io sentii il rossore delle mie bugie invadermi le guance.

- Entri, Jones, e mi dica... -

Io non riuscii a fare un solo passo.

- No, grazie signore. Volevo dirle che mi offro volontaria per la sua missione, signore. -

Jaeger mi squadrò accigliandosi.

- Ne ha parlato con la dottoressa Rosenkreutz? -

- Sissignore. E' d'accordo, signore. -

- Beh...se lei è d'accordo non ci sono problemi. Va bene, Jones. Lei farà parte della squadra. -

- Lo posso considerare come un ordine, signore? -

Jaeger sorrise lievemente.

- Lei e la sua mania delle gerarchie...d'accordo, Jones...lo consideri come un ordine. -

Sorrisi gioiosamente. Avevo bisogno del suo ordine per affrontare con sufficiente serenità le ire della dottoressa Rosenkreutz, ed ora lo avevo!

- Grazie, signore. - e mi voltai per andarmene.

- Ehi, Jones! -

Mi girai di scatto.

- Signore? -

- Finalmente mi ha sorriso. -

Ritornai di colpo seria.

- Non lo farò più signore. - e scappai via sentendomi mostruosamente a disagio.

- Pazzesco... - mormorò il comandante che ritornò nel suo alloggio scuotendo la testa con un sospiro esasperato.

(Samantha, Amanda e Victoria)

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

EPILOGO FINALE

 

DEDICATO AGLI ALL BLACKS

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

MA DI COSA VI PREOCCUPAVATE?

ovvero:

NON SONO COSI' CATTIVI COME SEMBRANO, NON VI PARE?

PARTE PRIMA

La discesa sul pianeta non era stata facile, ma l'efficienza di tutti i componenti del team, Amy compresa, stupì non poco il comandante. Sembrava che al momento ognuno avesse dimenticato le proprie fobie o follie e Jaeger ringraziò mentalmente il suo vice, per avere addestrato così bene i suoi uomini... o meglio, le sue donne, visto che per l'ottanta percento del gruppo, di questo si trattava. La superficie del pianeta era bluastra, vista dalla Luna, perchè in essa si rifletteva quella maledetta luce.

Le letture di Samantha non lasciavano dubbi: l'aria, anche se un po' rarefatta, era respirabile.

Jaeger non si era aspettato quelle strane costruzioni... gli ricordavano qualcosa, qualcosa che aveva visto nei vecchi archivi di Alpha, ma che non riusciva ben a mettere a fuoco.

Victoria era atterrata magistralmente, quando avevano localizzato quella che sembrava in tutto e per tutto una piattaforma. E quella, era una città? Si chiese il comandante, curioso. Al suo ordine, tutti si tolsero il casco, respirando lentamente come la dottoressa aveva suggerito. Sembrava tutto deserto, nessuna forma di vita rilevata, l'unico problema era che avevano perso i contatti con Alpha e Samantha era sicura che non ci fosse nessun guasto.

'C'È qualcosa o qualcuno che vuole impedirci di comunicare con la nostra Luna.'

Pensò, ma non disse niente... almeno finchè Amy era vicino a lei, che le teneva la mano come una bambina spaurita, non avrebbe fatto nulla per aumentare la sua paura. Le costruzioni erano altissime, grattacieli, completamente bianche e dall'aspetto molto inquietante. Jaeger identificò un palazzo che sembrava avesse un'apertura... tutti quelli che avevano oltrepassato erano senza porte o oblò o finestre o apertura... tutti tranne uno. Non voleva dividere il gruppo: ancora non si fidava totalmente di tutti, voleva avere la situazione sotto controllo, per poter agire in fretta, se fosse stato necessario.

A parte lui, la dottoressa e Victoria, nessuno della squadra aveva esperienza in fatto di missioni extra-lunari. L'interno della struttura era gigantesco e maestosamente vuoto.

Una specie di schermo spiccava al lato opposto al quale erano entrati e al comandante parve distantissimo.

- Almeno duecento metri. - Gli confermò Althea, che aveva appena sbirciato i dati dell'analizzatore di Samantha.

Il comandante non disse nulla, fece solo un cenno e cominciò l'avanzata, con gli altri dietro, ognuno immerso nei propri pensieri.... che avrebbero fatto drizzare i capelli a Mayo, se solo fosse stato lì. Ma in questo Jaeger era stato categorico, lui doveva rimanere su Alpha per due motivi.

Il primo era stato di carattere prettamente tecnico: in caso di pericolo avrebbe dovuto organizzare una squadra di recupero assieme al vice-comandante, Jaeger si era concesso sei ore standard terrestri (nota: da qualche anno, sulla Luna, gli orologi funzionavano secondo le ore standard terrestri).

Il secondo motivo era preoccupazione per la salute dello psicologo: con Amy nei paraggi i suoi polpacci richiavano di grosso, ultimamente, quindi era meglio non dare adito a provocazioni in tal senso.

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

HAKA, QUESTA SCONOSCIUTA

ovvero:

MA ALIENI NORMALI, IN QUESTA GALASSIA, NO, VERO?

PARTE SECONDA

Erano finalmente arrivati davanti al grande schermo, Samantha lo osservò da vicino e disse:

- Non c'È apertura... non ci sono comandi... non c'è niente...

Lo schermo si illumin appena lei fin di pronunciare la frase. Una miriade di lettere e suoni strani bloccarono i pensieri degli altri. Scorsero un centinaio di immagini che lasciarono tutti a bocca aperta.

- Ma sono presi dagli archivi di Alpha! - Esclamò Althea, ancora incredula.

- Ci stavano sondando.... avevi ragione, Carter. - Disse Jaeger imperturbabile.

- Ma... perchè?

Tutti si voltarono verso la ragazza che fino a quel momento non aveva aperto bocca. Era Amanda che guardava il comandante, in attesa della sua risposta.

- Perchè, cosa?

- Quelle immagini... guardate quelle immagini... sono solo io che noto qualcosa di strano?

- Cosa c'è di strano in quelle immagini? Provengono dal nostro archivio... le conosciamo alla perfezione e.... oh, per tutti i comandanti di Alpha! - Esclamò Samantha, la quale aveva appena realizzato cosa intendesse per strano la sorella.

Althea guardò dubbiosa Jaeger. No, non avevano capito.

- Hanno per caso attinto solo dall'archivio personale di Cody? - Chiese Victoria, incuriosita.

- Eh? - Il comandante solo in quel momento capì. Erano immagini dell'archivio culturale di Alpha, immagini provenienti dalle vecchie forme di comunicazione terrestri del ventesimo secolo... sport... solo eventi sportivi.... ma non generali... le immagini erano migliaia e si susseguivano a velocità impressionante, tanto che il commento audio risultava alle loro orecchie solo come un suono fastidioso e gracchiante.

- Osservate bene. - Disse Amy. - Football americano, baseball, hockey e rugby... nient'altro.

- Più che altro rugby... - Mormorò Victoria.

All'improvviso il monitor parve spegnersi, per poi riaccendersi con l'apparizione di un solo simbolo: un grande punto interrogativo che lampeggiava di uno strano colore viola.

- Ehm... sarebbe una domanda, forse? - Carmen, che non aveva ancora fiatato, guardò il comandante.

- E' evidente che questo pianeta È abitato da forme di vita evolute... - Jaeger stava più parlando a sé stesso che agli altri.

- Che usano metodi di comunicazione chiari e per niente contorti. - Disse a voce più alta Samantha con tono ironico. Le immagini precedenti ripresero a scorrere per una ventina di minuti, per poi vedere riapparire lo stesso punto interrogativo.

- E sono pure metodici... - Continuò Sam, ricordando le apparizioni della sonda su Alpha, sempre ad intervalli regolari.

- Piantala di fare del sarcasmo, Sam. - La imbeccò Victoria. - Signore, che facciamo?

Jaeger cominciava a irritarsi dallo strano comportamento di quegli alieni o qualunque cosa fossero.

- Mi sembra che non ci sia niente di importante, qui: ce ne andiamo.

Ma si sbagliava, oh, come si sbagliava. Appena fece dietro front per ritornare all'uscita, venne bloccato da sbarre in acciaio che si erano materializzate all'improvviso e senza che nessuno se ne accorgesse. Tutti loro erano circondati e non potevano fare altro movimento che quello verso lo schermo.

- Pare che ci stiano gentilmente invitando a continuare la visione di questo interessante documento storico.... scusate, ma non posso farne a meno. - Si schernì Samantha, avendo notato le occhiatacce di tutti gli altri.

Amanda nel frattempo sembrava attirata inspiegabilmente da quello schermo, ne era come affascinata e si era avvicinata ad un millimetro da esso, provava un forte desiderio di toccarlo e...

- Amy! Ferma! - Disse Jaeger che l'aveva vista fare il gesto di appoggiare una mano su di esso. Ma ormai lei lo aveva toccato e mentre tutti si aspettavano una reazione di scossa o chissà quale altro pericolo, tutto quello che videro fu l'immagine bloccarsi ed una grossa ics di colore rosso apparire sopra di essa.

- Ehm.... che avrei combinato? - Chiese Amanda, un po' impaurita.

- Boh! - Le rispose Sam. - Appena hai toccato lo schermo, l'immagine si è bloccata su quella foto... Vic, tu che te ne intendi meglio di me, non sono gli All Blacks, quelli?

- I CHI? - Domandarono in coro Althea, Jaeger e Carmen.

- Oh, cavoli, Sam! Hai ragione! Quello è Jonha Lomu...

Solo Amy sapeva della passione delle cugine per quel vecchio sport terrestre, passione che anche lei condivideva e si affrettò a dare una piccola spiegazione.

- E' rugby... la più forte squadra mai esistita sulla Terra, a nostro avviso... neozelandesi puri... Lomu era un maori....

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

COSA DOVREMMO FARE, NOI?!?!?

ovvero:

INSOMMA, A CHE SERVE AVERE PER COMANDANTE UN ARMADIO A OTTO ANTE (DUE OPTIONAL) E POI NON APPROFITTARNE?

ovvero:

DI UN PO': SEI STATA A SCUOLA DALLA WERTMULLER, TU?!?!

PARTE TERZA

Tutto si aspettava Jaeger, tranne che di vedere apparire il capo della sezione scientifica scomparso, James T. Kirk. Si materializzò proprio di fronte allo schermo, a due passi da Amanda e tutti, istintivamente, fecero un passo indietro. Althea, da brava professionista quale era, lo stava analizzando e fece un cenno di negazione con la testa in direzione del comandante. Gli altri membri della squadra, invece, lo stavano guardando a bocca aperta, allibiti. L'uomo aveva gli occhi impregnati di quella luce azzurra che aveva sconvolto la vita degli alphani, sicuramente non era il tranquillo scienziato che tutti conoscevano e ammiravano. Fu il primo a parlare, con un tono di voce metallico e freddo:

- La scelta È stata fatta. Preparatevi a difendervi. La gara avrà luogo fra due delle vostre ore...

Jaeger fece un passo avanti e si piazzò di fronte a lui:

- Quale scelta? Cosa significa? Cosa volete, da noi?

- La scelta È stata fatta. Preparatevi a difendervi. La gara avrà luogo fra due delle vostre ore...

- Si, non siamo sordi, professore.. - lo interruppe Samantha.

- Silenzio, Carter! - Tuonò Jaeger.

- La scelta è stata fatta. Preparatevi a difendervi. La gara avrà luogo fra due delle vostre ore...

- Il disco si è rotto?

Stavolta il comandante gelò la ragazza con uno sguardo che avrebbe impaurito anche suo padre Oliver e Samantha mormorò un 'scusi, signore' e abbassò lo sguardo.

- Non ci sarà nessuna gara e chiunque voi siate sappiate che difenderemo la nostra Luna da qualsiasi vostro attacco.

Jaeger era spazientito, abbastanza da uscirsene con quella risposta che, forse, in un altro momento non avrebbe mai dato.

Kirk, o chi era diventato, allungò un braccio e con forza sovrumana mise una mano al collo del comandante, facendolo alzare di dieci centimetri da terra, senza stringere troppo, ma provocando in lui un vago senso di soffocamento.

- La scelta è stata fatta. Preparatevi a difendervi. La gara avrà luogo fra due delle vostre ore...

- E VA BENE! ABBIAMO CAPITO, EKKEKAKKIO!!!!

Urlarono all'unisono Amanda e Samantha Carter, destabilizzando per un attimo Kirk, che mollò la presa per portarsi entrambe le mani alle orecchie, lasciando che il povero Jaeger riprendesse a respirare regolarmente.

- La scelta è stata fatta. Preparatevi a difendervi. La gara avrà luogo fra due delle vostre ore...

- ALLORA NON CI SIAMO CAPITI! - Samantha non si sarebbe mai aspettata una tale reazione della sorella: sembrava così caparbia, in quel momento.

- PRIMO! SIETE TUTTI COSI' SCEMI, DA QUESTE PARTI? SECONDO: DI CHE DIAVOLO DI GARA SI TRATTA? TERZO, COS'E' LA STORIA DEL DIFENDERCI? DIFENDERCI DA COSA?!?!

Disse Amy, puntando il dito su Kirk, che continuava a tenere le mani premute sulle orecchie. Scomparve così come era apparso. Il monitor si riavviò e fermò l'immagine sulla squadra di rugby di prima.

- Dobbiamo giocare a rugby?

Sul monitor apparve una ics.

- Suppongo sia un si. E se rifiutassimo? - Amanda sembrava in preda ad una iniezione di coraggio multipla, eppure non aveva bevuto neanche una goccia di Orgon.

Sullo schermo apparve un'immagine... la Luna, la loro Luna, distrutta.... seguita da un'altra immagine ancora più sconcertante... quella di un teschio.

- Hanno scaricato anche la memoria dei film dell'orrore? - Domandò Carmen, ironica.

- E chi dovrebbe giocare... noi sei? - Chiese Samantha, aggrottando le sopracciglia.

- Contro chi, poi? - Finì Victoria.

Il comandante era talmente sconvolto che non riusciva a spiccicare parola. Tutto quello, per lui, non aveva senso.

Dietro di loro si materializzò uno stadio.... e 15 umanoidi, con un peso che variava dai cento ai centoventi chili, spiccavano al centro del campo, con una palla da rugby in mano.... sembravano in tutto e per tutto gli All Blacks....

Amanda fece cenno agli altri di voltarsi a vedere... lei e Sam avevano la testa piegata da un lato e facevano commenti alquanto irriverenti su certe parti anatomiche di quegli esseri... mentre il resto del gruppo non capiva se si trattava di un sogno collettivo o se realmente avrebbero dovuto combattere una partita di rugby con quei cosi, per riuscire a salvare la loro Luna da catastrofe imminente.

- Siete delle pappemolli! - Gridò Amanda, noncurante i gestacci che le stava facendo Jaeger.

- Vi ridurremo in poltiglia!!! - Incalzò Samantha.

- Sconfiggeremo i pirati!!! - Disse Carmen con convinzione.

- Tatanka dice che ce la possiamo fare!!! - Se ne uscì Victoria, esaltata.

- Sono troppo sovrappeso per vincere!!! - Si lasciò trascinare dall'euforia, Althea.

Jaeger scosse la testa sconsolato.

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

FORZA ALPHA, ALE', ALE'

ovvero:

VOGLIAMO DEL TIFO VERO... E PURE LA OLA!!!!

ovvero:

MA LA OLA NON C'ENTRA CON IL RUGBY!!!!

ovvero:

LO SO, MA LA FANNO LO STESSO!!!! ERO PRESENTE!!!!

PARTE QUARTA

Le due ore loro concesse per la preparazione erano passate. Victoria e Samantha, aiutate da Amanda avevano cercato di spiegare agli altri come funzionasse, a grandi linee quello sport. Jaeger sembrava non avere più voce in capitolo, non era riuscito a comunicare con Alpha, però gli strani abitanti di quel pianeta, con il loro sistema contorto di comunicazione, gli aveva fatto capire che sarebbero arrivati presto i giocatori dalla loro base, quelli che mancavano per fare il numero giusto... e che il professore avrebbe fatto da arbitro. Si ritrovarono così, dopo due ore confuse, in quel campo a dover difendere la Luna da un pianeta abitato da folli. E per farlo, avrebbero dovuto battere quegli omoni in uno sport a dir poco.... maschio? Con cinque, e non una, donna in squadra. Le quali, sembravano felicissime della cosa... mah...

'Forse sono anche io sotto effetto di qualche strana sostanza...' Pensò il comandante di Alpha, sconsolato. Ma appena cominciarono a giocare, anche lui parve cambiare... si fece prendere un pochino dall'entusiasmo che le sue compagne sembravano avere in maniera smisurata.....

PRIMA DELLA PARTITA.

- Ehi Tu.. si dico proprio a tu.. cioè ..te…

Amanda si era avvicinata al professor Kirk, seguita a ruota da sua sorella e dalle altre ragazze. Jaeger, vedendo la scena e l’aria scocciata delle donne si preparò ad intervenire, sperando che Kirk, o l’alieno che lo possedeva in quel momento, non le facesse fuori su due piedi. Avevano confabulato tra di loro fino a quel momento, lanciando delle occhiate alla squadra avversaria.

- La fate facile voi.. - cominciò Samantha - Siamo solo in sei, e dovremmo batterci contro quelli..- e indicò il resto della squadra in campo.

- Loro sono in quindici.. non è giusto.. partiamo svantaggiate!

Kirk le fissò con aria vacua, tanto che Amy gli sventolò una mano davanti al naso per assicurarsi che fosse sveglio.

- OOOOHHHHH.. mi senteeeeeee????- gli urlò con vocina stridula nelle orecchie.

- Questa unità ci sentiva.. ora il suo apparato uditivo risulta notevolmente danneggiato…

- Non ho capito…- bofonchiò Amy- ci sente o no?

- Ha capito quello che abbiamo detto?- ripetè Sam scostando la sorella, prima che l’unità Kirk cominciasse a randellarla sul posto.

Kirk le guardò intensamente, poi si voltò verso la squadra di alieni in mezzo al campo, quindi nuovamente verso le 5 ragazze.

- Fate la vostra scelta.

- Ooooohhhh.. di nuovooo??? Ma che scelta dobbiamo fare quiii????- si lamentò Amy -Questi alieni mi sembrano storditi… ci vorrebbe Mayo ..una bella seduta..

Un attimo dopo aver pronunciato il suo nome, lo psicologo psiconiano apparve davanti agli occhi delle ragazze.. per cadere subito con il sedere per terra. Evidentemente doveva essere seduto.. a tavola.. sì perchè aveva ancora il tovagliolo legato intorno al collo, e un piatto di lasagne al ragù in mano.

- Ma che cazz*****???????

- MAYOOO!!!- urlò Amy tutta felice, saltandogli al collo: l’unica che sembrava non essere stupita o preoccupata dal fatto che lui fosse apparso improvvisamente in mezzo al campo da rugby.

- Mastarna..- mormorò Jaeger -Come ci sei arrivato, qui?

- E che ne so.. mi ero appena seduto a tavolaaaa….- piagnucolò lui osservando le sue lasagne riverse sull’erba.

- Fate la vostra scelta. - ripetè Kirk.

- Professor Kirk..- sorrise Mayo alzandosi –Sta bene? Che le succede? Che scelta? Ma dove siamo e…

- Dopo Mastarna…

- La scelta! – Scosse la testa Victoria -Avete capito? Amy ha pensato a Mayo e lui è subito apparso..

- Vuol dire che appariranno qui tutti quelli a cui pensia…

- AMY! - urlò Sam voltandosi verso la sorella -Non pensare a..

- Uh?.. troppo tardi.. – balbettò Amy vedendo apparire Lucas davanti ai suoi occhi.

Samantha imprecò, nemmeno a voce tanto bassa, Amy invece gli sorrise .. prima di notare che l’uomo era a torso nudo.. e aveva tutti i capelli scompigliati.. e un ‘aria a dir poco imbarazzata.

- EHI!- urlò lui- che diavolo succede.. ero nell’alloggio di Regina Hamilton e .. e.. salve comandante, come va?- chiese lui con un sorrisetto, cercando di ricomporsi.

- Lucas, a dopo le spiegazioni.. anzi no.... ma Regina non è sposata??? – Lucas alzò gli occhi al cielo cominciando a fischiettare innocentemente. Jaeger scosse la testa e lasciò perdere.

- Ok, due li abbiamo… e ora??

- Ci vorrebbe Paul!- cinguettò Victoria.

Mayo si voltò a guardarla con aria stupita.

- Ha due belle spalle e.. ci farebbe comodo…- continuò la donna, sotto le occhiate incuriosite degli altri.. almeno fino a che Paul non apparve a sua volta, con occhio stordito e aria spaventata, dato che tutti lo stavano fissando... soprattutto Carmen, che gli fissava le spalle dicendo:

- Oh ìÏ.. belle ampie davvero…

- E che ci facevi tu nell’alloggio di Regina Hamilton…???- stava intanto chiedendo Amy a Lucas con aria minacciosa.

- Quando sarai un po’ più grandicella te lo spiegherò..- rise lui, accarezzandole una guancia, senza notare l’occhiata di fuoco della giovane.

Samantha le afferrò un braccio e la trascinò un po’ indietro.

- Non ora Amy…

- Ma è una donna sposata! Se ci fosse papino qui... lo metterebbe a post…

- Oh no!!!- Sam chiuse gli occhi.. temendo il peggio. Infatti suo padre, Oliver Carter, era ora in mezzo al gruppo e si guardava intorno stupito.

Jaeger gli fece un gesto e cominciò a spiegare cosa stava succedendo.

- Ok.. chi manca.. ce ne servono ancora quattro…

- Direi.. Riggs…- mormorò Amy alzando gli occhi al cielo, senza doversi nemmeno voltare .. le bastò l’occhiata della sorella per capire che pure lui era apparso

- E poi… uhm.. Cody no.. è in infermeria…

- E' uscito dall'infermeria stamattina. - Disse Althea, pensando che il ragazzo potesse proprio essere una delle loro armi vincenti...

- Toh, eccolo qui infatti…

E un Cody spaesato si materializzò all'istante. Samantha sorrise e disse:

- Per le spiegazioni... da quella parte... - Indicando l'angolo in cui il comandante spiegava per l'ennesima volta quel poco che aveva capito della situazione.

Cody si guardò attorno e Victoria lo spinse verso il comandante.

- Vai vai.. lui spiega .. e noi si continua….

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

NON TUTTI I PORTASFIGA VENGONO PER NUOCERE

ovvero:

MA GIONA NON PORTA SFIGA, E' SOLO TIMIDO...

ovvero:

ANCHE I SANTI, A VOLTE, HANNO L'ULCERA

ovvero:

CHE DICI, LA PROSSIMA VOLTA, INVOCHIAMO SANTO ALAN CARTER?

PARTE QUINTA

Vic e Amy si guardarono, sembrava che stessero pensando entrambe la stessa cosa.

- NO!- fece Vic- NON pensare a lui…

- Oddio…

- No Amyyyyyy…. Noooo.. fai vuoto… fai vuoto mentaleeee…..

- Aaarghhh…. Un altro ..un altro… chiii ..chiii???? JACKKK!!!! -urlò Amanda cercando di togliersi dalla testa l’immagine di Johaan, detto anche Giona.. loro caro amico, ma, secondo molti, portasfiga della base.. evitato se possibile da quasi tutti.

- NOOO! JACCKKK, NOOO!- urlò Samantha..troppo tardi, tuttavia.

- Jack no, cosa???- urlò quest’ultimo ...poi si guardò attorno.- Ma dove cavolo siamo? Comandante, che succede????

- La scelta non è completa... -mormorò ancora Kirk.

- Lo so, lo so... pezzo di...

Amanda tappù la bocca alla sorella.

- Come, Jack no! – ci ripensò un attimo dopo Amy -Preferivi che avessi detto GIONA???

Amanda impietrì di botto.. oh no.. lo aveva detto… aveva detto il suo nome. Samantha sorrise, mentre Johaan si metteva a posto gli occhiali e si guardava intorno con aria spaventata. Prima che potesse aprir bocca, Victoria lo afferrò per un braccio e lo scaraventò dal comandante.

- Sì lo so, sei confuso, sei stordito, ti stai chiedendo dove sei e che ci facciamo qui…

- Veramente…

- Il comandante ti spiegherà tutto…

- Ora siamo spacciati..- balbettò Amy. Sam intervenne in difesa dell'amico:

- E dai che non è vero che porta sfiga... È solo impacciato... lo sai che è un amico... ehilà, Giona... il comandante deve parlarti…

Giona non capiva ma si avviò verso Jaeger e inavvertitamente scontrò la panchina vicino a lui, dove si erano materializzati tutti gli alphani, e dove era sistemata una cassa piena di palloni da rugby: la panchina si alzò dalla parte vuota, facendo da catapulta ai palloni che volarono in aria... uno di questi spaccò la lampada di un lampione che illuminava lo stadio e schegge di vetro unite a scariche di lava caddero come pioggia tutti in testa a Kirk, che sembrò tremare tutto per un paio di secondi, per poi bloccarsi infine immobile e con gli occhi spalancati.

- Dicevi? - Disse Amy a Sam, che continuava a non credere a sciocchezze simili.

- Prendila dal lato positivo... se fa così con tutti gli avversari... non avremo bisogno di giocare, ti pare? Però ne manca uno....

- Santo Koenig, protettore dei giocatori di rugby, aiutaci tu! - Disse Amanda ad alta voce alzando gli occhi al cielo.. prima che sua sorella riuscisse a tapparle la bocca.

- Zitta Amy, per mille lune vaganti ...ho una brutta impressione... ho..

- E io che cosa dovrei farci qui???

Si voltarono lentamente verso il proprietario della voce.

Jaeger per poco non cadde a terra svenuto, Mayo si stava dando dei pizziccotti sulle braccia.. Oliver aveva sgranato gli occhi e si grattava il mento incuriosito. Althea lo stava analizzando con scrupolosità.. dopo un secondo alzò le spalle e diede la sua diagnosi.

- Boooohhhh??????

- Santo Koeniiiiggggg…..- balbettò Amy fissando la sorella.

- Sei impazzita Amy?????- chiese Sam fissando il nuovo venuto.

- Ma.. ma.. lui è.. è..morto….- disse ancora lei.

- Grazie per avermelo ricordato..- grugnì lui. Poi la fissò- Tu sei Amanda Carter, eh?? Io e te dopo dobbiamo fare un discorsetto…

- Però quel viso mi è familiare... - Disse Samantha dopo un attimo.

- E' Santo Koenig! - Gridò sua sorella.

- Non dire fesserie... io non credo ai fantasmi...

- Beh, è lui.... non sembra John Koenig?

- Gli assomiglia, si.... ma Koenig non aveva quella pancetta...

- Ehi! - L'apostrofò il fantasma. - Io non ho la pancetta!

- Insomma chi cavolo saresti?????

- Il mio nome è Koenig, John Koenig... e di solito mi interpellate per rompermi i così detti per delle stupidaggini.... invece, stavolta, la ragazzina, qui, ha pensato che potessi esservi d'aiuto per salvare Alpha.... la mia cara e vecchia Alpha....

- Ragazzina a chi? - Si inalberò Amanda.

Samantha lo scrutò a fondo:

- Non so dove sia il trucco, ma non mi importa... sei nella nostra squadra, quindi fila dal comandante che ti spiegherà cosa fare.

Koenig scosse la testa ma non disse niente, ci mancava solo la sorella.... anche ai fantasmi viene l'ulcera, borbottò mentre si dirigeva verso il comandante.

- La scelta è stata fatta- mormorò Kirk.

Ci furono attimi di silenzio.. tutti osservavano ora l’altra squadra che li fissavano a loro volta. Gli uomini di base Alpha cominciavano a dar segni di nervosismo.. quelli erano veramente grossi ..mooolto grossi… ma le ragazze non sembravano preoccuparsene molto.

Amy sembrò dimenticarsi del suo santo preferito, Kirk si riprese e scuotendo la testa, per scrollarsi di dosso i vetri rimastigli sui capelli e sulle spalle, disse con la solita voce metallica:

- La scelta è stata fatta.... questa unità sarà il vostro arbitro...

E si allontanò raggiungendo gli avversari degli alphani.

- Vai vai… tanto vi facciamo un culo così, ora!!!- ridacchiò Sam.

- Siamo i piùforti!!!- le andò dietro Amanda infervorata.

- Siamo i migliori!!!- cominciò Victoria saltellando.

- Daglie ai pirati!- incalzò Carmen.

- Non possono batterci! Seguiamo un regime alimentare migliore del loro.. guardate lì che cosce!- continuò Althea.

- Guardiamo, guardiamo..- disse Amy osservando con interesse. Poi fece un gesto ai suoi compagni, perchè la seguissero -Forza alpha alè alè.. facciamoli neriiiiii!!!!

- FORZA ALPHA ALE’ ALEEEEE’’!!!!!!! -urlò a sua volta Sam.. e tutte e 5 le ragazze partirono a razzo per il centro del campo..lasciando indietro gli uomini.. che le guardarono prima incuriositi.. poi si voltarono tutti verso Jaeger con aria interrogativa.

- Io non so niente.. hanno fatto tutto loro..

- Le mie bambine… non sono uno spettacolo?- chiese Oliver ridendo e voltandosi verso i suoi compagni che lo fissavano con smorfie truci.

- Quanto Orgòn hanno bevuto tra tutte?- fu l’unica cosa che chiese Mastarna, prima di seguire le sue compagne verso il centro del campo.

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

SGRUFOLATA ATOMICA

ovvero:

MA SAM, SEI SICURA?

ovvero:

OH, SI... PAPY MI HA INSEGNATO BENE

ovvero:

POVERI AVVERSARI, ALLORA!

PARTE SESTA

STRALCI DI PARTITA.

La partita ebbe inizio.. e fu subito chiaro chi fosse la squadra più forte: gli alieni del pianeta azzurro, ovviamente. Nei primi dieci minuti fecero meta 5 volte di seguito.. il punteggio era gà‡ di 56 a zero.

La squadra alphana si riunì in cerchio a complottare.

- Dobbiamo fare meta!- sbraitò Samantha.

- Dobbiamo impossessarci della palla.. Cody, tu sei il più veloce..e il più grosso.. cercheremo di passarla a te..

Victoria sembrava avere preso in mano le redini della situazione. D’altronde lei era la più ferrata tra loro in quello sport.

- Dobbiamo creare dei diversivi..- borbottò Sam.

- Io ne ho in mente uno..- ghignò Amy.

Samantha la guardò e sorrise.

- No io… la sgrufolata la faccio iooooo…

- La che ??? - Chiese Mayo.

Le due ragazze non risposero.. si sorrisero e si fecero l’occhiolino.

Tornarono in campo. Stava alla squadra avversaria calciare… Lucas si gettò sulla palla e l’acchiappò al volo… passandola poi a Mayo.. che stava per essere intercettato.. Oliver pensò bene di buttarsi contro l’avversario con tutto il peso del suo corpo.. che era veramente taaaanto… lo abbattè un secondo dopo.. Mayo passò la palla a Cody…

- Vai Codyyyyyyy…- urlarono le ragazze correndogli dietro.

Venne intercettato un secondo dopo e sepolto letteralmente vivo da una dozzina di neozelandesi che pesavano ognuno almeno 150 kg.. a cui si unirono le ragazze di alpha con urli belluini.

Amy riuscì a infiltrarsi tra la massa di cosce e sederi, senza perdere l’occasione per pizzicarne un paio, di sederi, e a recuperare il pallone. Mossa sbagliata… aveva il pallone tra le mani… e diversi alieni enormi che la fissavano con bramosia.. cioè.. con bramosia fissavano la palla.

- Ohhhhhh..mammmaaaaaaaaaaaaa……- Amy prese la rincorsa, la palla tra le mani, correndo come se avesse avuto il diavolo alle calcagna.

Venne intercettata due secondi dopo.. ritrovandosi sommersa da almeno un quintale di carne maleodorante e sudaticcia.

- Aiuuuuuuuttooooooooo…- pigolò mollando immediatamente la palla.. anche perchè quelli non andavano certo per il sottile.

Sentì la voce di suo padre e di Lucas.. Oliver stava spingendo via il grosso dei giocatori aiutato da Lucas, gli alieni comunque, avendo ripreso la palla, avevano lasciato Amy stile sottiletta, spiaccicata sull’erba. Lucas l’aiutò a rialzarsi con un sorriso.

- Tutto bene, piccolina?

- Sììììììì…- balbettò lei arrossendo a vista d’occhio.

- Non è il momentoooooooo…- urlò Sam passando loro a fianco di corsa, il pallone in mano, seguita da una dozzina di giocatori.

- Saaaaaam!- Amy le andò dietro correndo, dimenticandosi momentaneamente del suo grande amore per Lucas.

Stavano per placcarla.. Sam svicolava a detra e manca, cercando di sfuggir loro.. Amy, che quando voleva riusciva a correre più veloce di Cody la sorpassò e le fece un gesto. Sam le tirò la palla.. ora i giocatori inseguivano lei, ma Amy la lanciò velocemente alla sorella nuovamente e prima che potessero rendersene conto, Samantha con un balzo era volata letteralmente oltre le linea di meta.

- SSSSIIIIII!!!!!!- esultò Amy -MMMMEEEETAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!

Le ragazze esultarono saltando come delle indemoniate, mentre gli uomini rallentavano sorridendo e riprendendo fiato.

- Discendenti di Alan, eh?- ghignì Koenig rivolto a Oliver -Anche lui, quando voleva, correva più veloce della luce.. soprattutto se si trattava di correre dietro ad una ..gonnella… avranno preso da lui.

Oliver per un attimo si offese.. poi guardò le figlie.. e ghignò a sua volta.

Si rimisero in posizione, ora dovevano calciare la palla.. e cercare di prenderla al volo.. uno dei giocatori veniva sollevato in alto,in un movimento aggraziato e veloce. Era il turno di Jaeger.. d’altronde era il più alto tra tutti.

Sam e Amy si scambiarono un’occhiata.

- E’ il momento dei diversivi…- disse Sam.

- Ok!- rise Amy.

Il loro comandante prese la palla e ricominciò l’inseguimento.. scambio di mani del pallone, corsa a perdifiato a zigzag per tutto il campo.. placcaggio selvaggio del comandante. Le ragazze si gettarono a corpo morto sugli alienoni che tentavano di strappargli la palla di mano.

- Maledetti pirati della Tortuga! Mollate l’oro della Regina!! Vi impiccheremo tutti! -ululava Carmen indemoniata.

- Tu dare me tua pallaaaaaaa…YAAAA!!! -strillava Althea, perdendo in un colpo solo tutta la sua fredda compostezza.. nonchè la capacità di coniugare due verbi decentemente.

- Vai con la sgrufolata!!! -urlò Amy tenendo il grosso maori per la gola.

Samantha non se lo fece ripetere due volte: gli afferrò l’elastico delle mutande che spuntava dai pantaloncini e lo tirò verso l'alto, con tutte le sue forze.. facendo mugolare l’omone dal dolore.

- Atomica???- chiese Sam ridendo.

- E atomica siaaaaa!!!!- rise Amy, mentre la sorella riusciva, con un po’ di fatica a portare il suddetto elastico.. oltre la capoccia dell’omone..

Il maori alieno si ritrovò così.. con le mutande sopra la testa… mentre ancora le stava indossando.. svenne un secondo dopo.

Sam e Amy saltarono di gioia urlando mentre l’arbitro correva verso di loro per capire cosa fosse successo. Le due gemelline fecero la migliore interpretazione angelica della storia: occhioni flappanti, sorriso vacuo, fischiettando innocentemente e allontanandosi con aria indifferente.

Cody intanto aveva ripreso la palla.. seguito a ruota da Johaan.

- No.. noooo.. Gionaaa stai lontaaanooooo…. -urlò Cody, voltandosi verso di lui.

- Ma.. attento Codyyyyy!!! -urlò lui.. un attimo troppo tardi. Cody andò a sbattere dritto dritto contro uno dei pali in metallo che delimitava la porta. Rimase un momento in piedi senza capire bene cosa fosse successo.. prima di sbattere a terra senza un lamento.

Johaan raccolse la palla … mentre una decina di alieni lo raggiungeva per saltargli addosso.. Il ragazzo li vide arrivare e chiuse gli occhi spaventato… come minimo ci sarebbe rimasto secco… ma non accadde nulla..

RiapìÏ gli occhi: tutti i giocatori erano inciampati l’uno nell’altro .. cadendo a pochi centimetri da lui.

- Vai GIOOONAAAA!!! VAAAIIIII!!!!!- urlarono le ragazze.

Il ragazzo fece un passo avanti.. oltrepassando la meta e poi guardò stupito i suoi compagni.. ce l’aveva davvero fatta???

- SSSIIIII!!!! GIONAAA! SEI GRANDEEE!!!!!

Gli saltarono al collo tutte insieme.. rischiando di provocargli un infarto. Sorrise balbettando, senza saper cosa dire, mentre Cody si rimetteva in piedi sbattendo gli occhi per capire cosa fosse successo..

Ammucchiata: era il momento di testare la forza dei giocatori… testa contro testa.. spalle contro spalle… davanti naturalmente c’erano solo gli uomini.. dietro le donne che cercavano di dar loro man forte.. più facile a dirsi che a farsi.

Carmen, Victoria, Amanda e Samantha si ritrovarono improvvisamente catapultate in aria.. senza nemmeno sapere come.. mentre gli altri giocatori si stavano lanciando la palla continuando il gioco.

- Ma che è successo?- chiese Amy scuotendo la testa.

- Ci ha colpito una palla di cannone dei pirati!!!- disse Carmen decisa.

- Adesso mi hanno rotto! Tatanka dammi la tua forzaaaa!!!!- Victoria si rimise in piedi imbestialita, correndo poi verso il mucchio dei giocatori.

Le tre ragazze si guardarono..persino Carmen sembrava improvvisamente lucida.

- Tatanka, eh?- chiese Sam.

- Sono spacciati..- ridacchiò Carmen.

Victoria stava facendo volare via con una forza incredibile tutti i giocatori che trovava sul suo cammino.. raggiunse quello che teneva la palla e gliela levò di mano con una facilità incredibile prima di correre dalla parte opposta e fare meta.

Il gioco riprese.. ora gli alieni erano davvero inca..volati.. e decisi a tutto. Fecero meta tre volte di seguito.. prima ancora che gli alphani potessero dire bah!

Adesso era la volta di Jack e Lucas.. correvano verso la porta avversaria, lanciandosi la palla velocemente, scartando gli alieni per come potevano.. Sam e Amy non si sarebbero mai perse questo momento per niente al mondo.. e poi li volevano aiutare, anche. Li avevano superati di qualche metro e poi si erano girate a vedere se riuscivano ad arrivare in porta.. ci stavano riuscendo ovviamente.. ma avevano una dozzina di alieni che stavano per placcarli da un momento all’altro.

Amanda non ci pensò su più di un attimo: si tirò su la maglietta di scatto urlando:

- Ehi bell’alieno, guarda un po’ quaaa!!!!

L’alieno in questione frenò bruscamente di fronte alla ragazza con un sorriso raggiante osservando quello che la fanciulla stava mettendo in mostra.. Sam non fu da meno:

- E di queste che ne dite???- urlò a sua volta tirandosi su la maglietta.

Fare meta fu particolarmente semplice.. dodici giocatori grossi come armadi erano immobilizzati tutti davanti alle due ragazze.. mentre Lucas riusciva a fare meta senza sforzo. Lui e Jack si guardarono con un sorrisetto… mentre Oliver si avvicinava al gruppo a passo pesante ringhiando:

- EHI! Cosa state guardando?? Quelle due sono figlie mieee!!!!

Amy e Sam intanto erano scappate via ridendo lasciando i giocatori in balia di un papino infuriato. I giocatori si dispersero un secondo dopo.. mentre Oliver ghignava sotto i baffi.

- Se vi ripesco a fare una cosa del genere… -urlò un attimo dopo alle figlie.. ma non riusciva a trattenere un sorrisetto.

- Interessante come diversivo.. -ridacchiò Jack affiancando Samantha -ne vedremo degli altri di.. diversivi..?

- Ti piacerebbe eh? -ringhiò Sam, arrossendo improvvisamente -Scordatelo!

- Che fai arrossisci ora e non quando hai messo in mostra…? -rise ancora lui mentre la ragazza si allontanava di corsa per raggiungere Victoria.

- Tu invece nemmeno il pudore di arrossire, eh? -ringhiò Lucas a Amy che arrossì furiosamente un attimo dopo -Ahhh..volevo ben dire… dove scappi?

Ridacchiò ancora vedendo la ragazza che seguiva la sorella in una corsa folle.

- Saaaaaaammmmmm.. aspettaaaaaamiiiiiiii!

- Carter!- ridacchiarono in coro i due uomini, mentre un Oliver scazzato li raggiungeva.

- Cosa state borbottando voi due?

- Chi noi?- risposero in coro -Nienteeeee.. non abbiamo visto nieenteeee!

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

SECONDO TEMPO!!!!!

ovvero:

O ROMA O MORTE!!!!!!!

cioÈ:

TUTTE LE CIAMBELLE ESCONO COL BUCO

ma soprattutto:

VIC E’ LA MIGLIORE DI TUTTI!!!!!!!

( e Mayo Ë d’accordo ma non lo dice)

PARTE SETTIMA

SECONDO TEMPO.

- Ascoltatemi bene tutti quanti.... - iniziò Victoria alla fine del primo tempo.

- ....qui stiamo giocando con i migliori. Questi brekkano a tre quarti. Sanno fare di tutto! Si spingono sempre avanti e noi non dobbiamo più permetterlo! Ora il tocco è nostro, quindi Cody, ti prego! lancia bene la palla! E tu Mastarna inventati qualcosa per allungarti perchè farai tu l’ascensore e lancerai la palla sotto ad Amy. E’ velocissima. Lucas e Koenig devono coprirle le spalle mentre Oliver sbaraglierà i nemici davanti a lei. Evitate che la placchino altrimenti la perdiamo! Se facciamo un’altra mischia come quelle di prima siamo spacciati... Ora, via tutti!

- Tu ci hai capito qualcosa? - chiese Jack a Lucas.

- No... e devo confessarti che a volte Vic mi fa paura.

- Osa pure darmi degli ordini....un giorno o l’altro.... - borbottava Mayo prendendo posizione.

- No! Giona! Tu fermo lì! - urlò Victoria vedendolo muoversi.

Il giovane si paralizzò.

- Così?

- Si...bravo. Non muoverti fino a quando non te lo dico io.

Cody lanciò alta la palla mentre Mayo, sollevato da Jaeger e Lucas, si andava trasformando in qualcosa di estremamente ributtante e molto lungo. Afferrò la palla ovale con due mostruose appendici e la scagliò lontanissima dove Amy attendeva saltellante. La palla precipitò su di lei come un proiettile e le sfuggì dalle mani.

-Amandaaaaaaaaaa!!!!!- urlò fuori di se’ Victoria che intanto veniva placcata da due esseri di 120 kg ciascuno.

Amy scoppiò a piangere.

- Ehi, Vic... non essere così duro con lei! - la rimproverò Lucas accigliato.

- Vieni a liberarmi, deficiente! - sbraitò Victoria sepolta da qualche quintale di carne bollente e viscida.

L’azione intanto proseguiva. Sam raccolse la palla mentre Jack e Koenig le sgombravano il campo a forza di spallate e calci ben assestati. Oliver davanti a lei venne travolto da cinque carri armati a tutta potenza lasciandolo affossato, dopo il loro passaggio, nel terreno di gioco.

Sam guadagnava metri ma ben presto fu placcata da un giocatore nemico che le rubò la palla dandole una feroce gomitata nello stomaco che la lasciò senza fiato e certa di essersi rotta qualche ossicino.

Kirk fischiò mentre Jack saltava al collo dell’alieno, cercando di strozzarlo.

- Brutto bastardo schifoso! Avanti! Provaci con me cane maledetto! - ruggiva fuori di se’.

Anche i guardialinee dovettero intervenire per separare i contendenti e liquidarono l’episodio con uno scrollare di testa e una frase laconica del tipo: ' un po’ di nervosismo in campo'.

- Nervosismo! Questi ci vogliono morti! - sbraitò Lucas.

- Non è poi una condizione così disagevole.... tranne se non trovi una che ti nomina ad ogni piè sospinto. Allora diventa una vera noia. - sentenziò Koenig che passava da quelle parti.

Il calcio di punizione era a favore degli alphani ma Kirk decise che doveva tirare Giona perchè per tutto il tempo non aveva fatto altro che restarsene immobile come uno stoccafisso al centro del campo.

- Giona.... se vuoi rivedere la luna di domani tira bene. - sibilò Victoria guardandolo in modo affilato.

Giona deglutì a vuoto.

- ...ehm.... ok Vic... cercherò.... cioè... ce la farò.... spero... - balbettò prendendo posizione.

Giona posò la palla per terra e la tirò. Questa volò per pochi metri poi si sgonfiò ricadendo sul campo in modo moscio e pietoso.

-Io lo uccido. - ringhiò Victoria.

- Non è possibile! - esclamò Oliver che stava cominciando a prenderci gusto.

- Giona! Accidenti a te! - urlarono Sam ed Amy.

- Tutto questo mi ricorda l’episodio del bucaniere Morgan Chiomadorata e di come perse la sua nave al largo delle coste caraibiche per il bacio acido di una sirena dispettosa... - commentò Carmen con aria placida.

- E’ un ottimo soggetto da studiare..... ma ora vorrei solo spellarlo vivo! Ya! - bofonchiò Althea.

- Morirebbe. E allora avrei una compagnia ben strana. Vi prego di non farlo. - replicò Koenig con aria vagamente preoccupata.

- Voglio tornare alla mia collezione di pietre lunari... - cominciò a piagnucolare Jaeger.

- Ti stai divertendo da matti, vero? - sibilò Mayo a Victoria.

- Mastarna! Qui ora c’è la mischia a loro favore... diventa fortissimo! Io ho Tatanka Yotake con me! SBARAGLIAMOLIIIII!!!!! -

I giocatori presero posizione. Mayo appariva enorme e diabolico, Victoria invasa da un fuoco incomprensibile.

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

TEMPI CUPI PER GLI ALPHANI

ovvero:

UHM, PRENDERO' SPUNTO PER L'ADDESTRAMENTO, MORMORA IL VICE-COMANDANTE

ovvero:

E SE VINCIAMO, NUTELLA PER TUTTI!!!!

ovvero:

SANTA RUSSELL, PROTEGGI SANTO KOENIG, FALLO PER NOI!!!!!

PARTE OTTAVA

Si scontrarono con i panzer nemici violentemente mentre la palla veniva introdotta dal nemico. Cody la afferrò e riuscì a svirgolare via mentre Victoria, Mayo e Oliver placcavano senza pieà‡. La palla fu lanciata in aria, Amy la afferrò e corse via guadagnando metri fincèË placcata da un alieno, ma lei trovò la forza di tirarla a Carmen che con velocità fulminea pasòÚ attraverso le gambe di un alieno gigantesco e fece....

-METAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!! -

Il pubblico sugli spalti mandò un urlo delirante. Carmen fu portata in trionfo mentre Althea prendeva posizione per trasformare la meta.

Tutti attesero in silenzio. La palla lanciata con un potente calcio centrò lo spazio fra le due assi e un urlo di gioia emerse dalle gole sfiatate degli alphani.

- 89 a 77! Non male per dei principianti....ma qui ne va della nostra vita! GIONA!

- Che c’è, Vic? -

- Ora tu aiuterai i nostri avversari a vincere. -

- CHEEEEEE??????? - urlarono Jaeger, Alex, Lucas, Jack, Oliver, Paul, Cody, Koenig, Amy, Sam, Althea, Carmen e Mayo. Giona no perchè fissava Victoria a bocca aperta.

- State tutti zitti! Qui comando io!

- Veramente... - iniziò Jeger.

- Si, lo so signore. Lei è il comandante. Ma deve ammettere di non sapere una beata fava di questo gioco.

- Beh... si... però...

- Dopo le ridarò lo scettro del comando, ma ora stia zitto! ....ehm.....signore.

Jaeger fissò Victoria socchiudendo gli occhi.

- La preferivo in versione sissignore, Jones. Ma comunque DECIDO di seguirla nei suoi proponimenti. Giona, faccia come le viene ordinato!

Un coro di proteste si levò da ogni parte ma Jaeger fu categorico e Giona, nella ripresa del gioco, non fece altro che favorire i nemici. O almeno questo era quanto gli alieni credevano.

Gli ultimi venti minuti di gioco si snodarono in un clima rovente. Velocità, potenza, resistenza, placcaggi schiacciasassi, tuffi spericolati nelle mete, trasformazioni mitiche.... gli alphani vendettero cara la loro pelle..... e si ritrovarono all’ultimo minuto con un punteggio terrificante: 111 a 109 a favore degli alieni.

- Quella sporca ultima meta... - sussurrò Victoria snudando i denti.

- Che si fa, Vic? - chiese Mayo avvicinandosi a lei.

- Dobbiamo fare meta... ma guardali!

I giocatori alieni erano allineati in un muro terrificante che non mostrava una sola crepa. Non erano stanchi, non erano sudati, non mostravano nervosismo, non perdevano sangue o qualcosa di simile da nessuna parte.

- ....freschi come boccioli di rosa.... e guarda i nostri...- sibilò Victoria in un momento di cedimento.

Mayo si girò ad osservare gli alphani.

Piegati in due, stramazzati al suolo, esausti, pieni di lividi, sudore, gocciolanti sangue da tutte le parti, zoppicanti, gementi, con le magliette luride e strappate...

Mayo le sorrise cercando di infonderle nuovamente forza. Victoria non riusciva a nascondergli la propria disperazione.

- Si.... ma osserva i loro occhi... - le sussurrò incoraggiante.

Victoria obbedì e ciò che notò le colmò il cuore di segreto orgoglio. Negli occhi dei suoi compagni vi era una luce omicida, forte, tenace, decisa. Inesorabile. Con quella luce avrebbero sconfitto gli alieni perchè loro erano indomabili e liberi. Perchè quella non era una partita come le altre. Lì si stavano giocando la vita.

- Ok, ragazzi ....una sola meta. Una soltanto! E L’UNIVERSO E’ NOSTROOOOOO!!!!!!!!! - incitò Victoria invasata.

L’urlo degli alphani si elevò selvaggio e come una carica infuriata di tori impazziti si gettarono all’assalto del nemico.

IL PIANETA DALLA LUCE AZZURRA

ovvero:

VE L'AVEVAMO DETTO CHE LI AVREMMO MASSACRATI

ovvero:

FINE DA EROE.... O QUASI

ovvero:

GRAZIE, SANTO KOENIG

ovvero:

CHE FAI, TI ARRUFFIANI ANCHE AI SANTI, ORA?

ovvero:

CERTO, MA L'HAI VISTO, LO SGUARDO TRUCE?

PARTE NONA E ULTIMA

- Una meta solaaaa.... e l'Universo è nostroooo!!!!

-Sìììììì!!!!- ulularono gli Alphani raddrizzandosi di scatto e correndo verso il centro del campo, mentre tutte le ragazze intonavano in coro, con tutto il fiato loro rimasto:

- FORZA ALPHA ALEEEE ALEEEEEE'!!!! FORZA ALPHA ALEEE ALEEEEEEE'!!!!!!

Si raggrupparono, pronti per la nuova azione:

- Ragazzi ..qui ci giochiamo la pellaccia.. avanti a testa bassa, colpite duro e nessuna pietà!

- Mi piace quest'ultima parte!- sghignazzarono in coro Amy e Sam, lanciandosi un'occhiata.

Si posizionarono nuovamente, e la partita ricominciò.

Mayo acchiappò la palla per primo, lanciandola poi a Cody, quest'ultimo si precipitò verso la porta avversaria, marcato stretto dalla squadra aliena. La lanciò a Sam velocemente che a sua volta la passò alla sorella.. Amy se la strinse forte al petto, mentre correva a pierdifiato per tutto il campo.. mancava poco.. solo pochi metri alla porta.. e ce l'avrebbe fatta..quando si sentì strattonare improvvisamente e atterrare di colpo. Uno dopo l'altro i giocatori le si ammassarono sopra per impedirle di fare meta.

-Adesso bastaaaa!!!- ringhiò lei sottovoce. Sentiva le urla dei suoi compagni che erano saltati a loro volta addosso agli altri giocatori per cercare di liberarla. Si ritrovò uno dei polpacci avversari sotto il naso..e pensò bene di approfittarne. Lo morsicò con furia devastante e cattiveria allo stato puro. Sentì un urlo disumano e qualcuno che le tirava una ginocchiata..lo morsicò nuovamente mentre la palla le veniva tolta di mano..da Samantha.. che a sua volta venne atterrata da una mezza dozzina di giocatori: ma almeno era riuscita a fare un metro..un metro in più verso la meta.

- Sìììììì! Cooosìììì!!!

- Così un cornooo!!!- urlò lei sommersa da mezzo quintale di muscoli- Mi stanno uccidendo.

Amy saltò a sua volta sopra il gruppo di alieni imbufaliti, tirando gomitate, elastici di mutande, esibendosi in una sgrufolata atomica doppia (e riuscire a far fare un giro completo all'elastico in questione non è roba da poco) , mordendo polpacci e pizzicando sederi.. aiutata anche da suo padre e da tutti i suoi compagni. Si lanciò sulla palla.. ora la tenevano Sam e Amy con entrambe le mani cercando di strisciare verso la meta.. cosa non facile dato che sopra di loro stazionavano circa una ventina di persone. Era un'apoteosi di urla, imprecazioni- un paio di Lucas fecero rizzare i capelli sulla testa a tutte le ragzze.. persino a Oliver!- gemiti di dolore- Carmen e Althea si stavano divertendo un mucchio a prendere a calci e pedate i giocatori avversari- ringhi vari e sudore che colava da tutte le parti.

Amy riuscì a fare un altro centimetro, scalciando come un'ossessa e mordendo tutto quello che le capitava sotto i denti, Samantha la trascinò insieme alla palla di altri tre centimetri.. Jaeger urlava come un'indemoniato.

- Sìììììì!! Sìììì ragazze..ancora poco..

- Daiiiii- urlavano gli altri, pestando a sangue contemporaneamente gli altri giocatori.

- Ci siamooo..ci siamoooooo..!!!!

Sam e Amy si guardarono, sembrava che pensassero la stessa cosa: un ultimo sforzo.. uno solo! Puntarono i gomiti e si allungarono per quanto fosse loro umanamente possibile.. riuscendo finalmente a far oltrepassare alla palla quella maledetta linea di campo. Un coro unanime di urla e di gioia esplose dalle gole degli alphani:mentre la squadra avversaria si rialzava scuotendo la testa, probabilmente non capivano come avessero fatto a perdere, Samantha e Amanda vennero sollevate in alto tra risate e urla. Le due ragazze stavano cercando ancora di riprendere fiato e di respirare.. ma passò in secondo piano quando capirono che avevano vinto. Ce l'avevano davvero fatta!!!Oliver strinse a sè le due ragazze con un sorriso che le fece sciogliere, poi fu la volta di tutti i loro compagni.. persino Santo Koenig si era fatto avanti e aveva abbracciato le due ragazze,soprattutto la piccola Amy che lo aveva fissato con occhioni sgranati e un attimo dopo sorridenti. E non era ancora finita: infatti Lucas, a sua volta, l'aveva abbracciata stretta e le aveva schioccato un bacio sulle labbra.. poco ci mancò che Amy cadesse a terra svenuta.. Jack aveva riservato lo stesso trattamento a Sam.. solo che lui si era soffermato qualche secondo di più sulle labbra della ragazza. Lei era talmente stordita che nemmeno se ne rese conto.. stava ancora ridendo cercando di restare in piedi. Kirk si stava avvicinando loro con sguardo imperscrutabile. Jaeger gli andò incontro con un sorrisetto: avevano vinto, ce l'avevano davvero fatta, anche se ancora non capiva come. Sperava solo che gli alieni mantenessero la loro parola e che liberassero il Professor Kirk dalla loro influenza. Amanda e Samantha erano rimaste per ultime: si stavano avvicinando a loro volta al gruppo degli alphani per sapere cosa avrebbero detto, quando si ritrovarono accerchiate dalla squadra avversaria. Quello che interpretava il grosso maori, Johna Lomu, aveva tra le mani qualcosa e lo stava sventolando sotto il naso delle due ragazze. Lo guardarono per un attimo spaventate, capperi, quel tizio era alto più di due metri e largo come un'aquila da combattimento.. poi riconobbero l'oggetto che sventolava: era l'elastico delle sue mutande.

- Ohhpss.. senza rancore, eh?- sorrise Sam a 72 denti cercando di flappare con gli occhioni.

- Non l'abbiamo fatto apposta..vero Sam..?- disse Amy.

- Giusto.. più o meno ..ehm.. ma che vogliono?

- Non lo so.. non hanno mai aperto bocca, te ne sei accorta?

- Già..

Il maori le fece un sorrisetto, poi afferrò la maglietta di Amanda tirandogliela su di scatto e piegando contemporaneamnete la testa ..per guardare sotto.

- EHIIII!!!!!!!!- urlò la ragazza facendo un balzo all'indietro e tirandogli un pugno sulla faccia.. per ululare per la seconda volta consecutiva, ma dal dolore, però!

- Razza di bestione..giù le maniii!- urlò a sua volta Samantha, tentando di allontanare le mani degli alieni che cercavano di tirar su la maglia pure a lei. Evidentemente non avevano dimenticato il 'diversivo ' delle due ragazze e ora ne volevano un altro round. Oliver, sentendo le figlie urlare, si era avvicinato di gran carriera, seguito da Cody e da John Koenig.

- Che diavolo sta succedendo? Amy.. Sam..

- Papàààà..- urlarono le due ragazze in coro.

- Quello lì ha cercato di toccarmi le tette!- sbraitò Amy indicando il maori.

- Pure a me, pure a me, e mi ha pure pizzicato il sedere!- continuò Sam.

- Che cooosaaa????

Oliver Carter fece una smorfia digrignando i denti e sgranando gli occhi neri come il petrolio, avvicinandosi a testa bassa al grosso alieno,afferrandolo per la maglia e tirandolo giù di diversi centimetri per poterlo fissare negli occhi.

- Tu hai fatto cosa alle mie bambine???

Per un attimo il maori sembrò che titubasse.. sgranò gli occhioni e cominciò a sudar freddo, facendo anche un sorriso di circostanza. I suoi compagni intanto lo avevano accerchiato con sguardi scuri, ed espressioni poco amichevoli. Lucas e Jack si erano avvicinati a loro volta.

- Cosa sta succedendo? Oliver..noo!

Troppo tardi. L'uomo, imbufalito, aveva appena colpito l'omone con un destro micidiale che lo aveva mandato al tappeto.. in questo caso, lungo disteso sull'erba. L'attimo dopo una dozzina di alieni gli saltarono addosso buttandolo in terra e cominciando a pestarlo furiosi. Amy e Sam con due urli belluini  si lanciarono sopra il mucchio urlando:

- PAPAAAAAAA'!!!!!!!!!- e cominciando a tirar pugni, morsi e sgrufolate atomiche e non.

Cody e Koenig si guardarono un'attimo e, benchè pesti marci e a pezzi, saltarono a loro volta sopra il mucchio. Lucas e Jack li imitarono prontamente, seguiti a ruota da tutto il resto degli Alphani. In mezzo al campo adesso c'erano 30 persone che si menavano e, incredibile a dirsi, quelli che colpivano più duro erano le 5 ragazze.Tatanka stava davvero dando una mano a Victoria, perchè quest'ultima aveva afferrato due energumeni per la gola e li scheccherava come due martini, Amanda si era aggrappata al polpaccio di uno dei giocatori e glielo stava mordendo con un'espressione raggiante: Lucas l'aveva afferrata per la vita cercando di tirarla via.

- Ma che diavolo combiniiiii????- urlò lui strattonandola.

- Mi ha toccato le tette!- si difese lei mettendo il broncio.

- Ha fatto cosa?

- E pure a Sam!

- Tienimelo fermo!!!- urlò lui inbufalito prendendolo a pugni.

Amy fece un grosso sorrisone tutta contenta, prima di venire afferrata a sua volta da un degli alieni e sbatacchiata a destra e manca.

- Luuucaaaasss!!!

La situazione ribaltò un attimo dopo: infatti ora era Lucas a venire sbatacchiato a destra e a manca dall'omone imbestialito.

- Luuucaaassss!!!- urlò stavolta Amy terrorizzata. Il suo 'zietto'preferito si ritrovò a testa in giù, tenuto per una caviglia dall'alieno che lo stava scheccherando con un sorriso ironico sulle labbra.

- Ci vuole un altro diversivo!- ringhiò lei alzandosi nuovamente la magliettina- EHII!- urlò- Guarda quii!

Ma l'alieno, che probabilmente se lo aspettava, voltò la testa dall'altra parte per non guardarla. Amanda indispettita gli saltellò attorno sempre con la maglietta sollevata, continuando ad urlare.

- Guardaaa..guardaaaaa...pure senza reggisenoo!!!

- AMANDAAA!!!!- urlò Lucas prima di essere mollato di colpo e di

precipitare a terra con un ringhio osceno.

Amy era riuscito a distrarlo.. ancora una volta.. solo che adesso quello stava tendendo le mani verso di lei e...

- Ohhhhh..Santo Koeniiiggggggg!!!!- balbettò lei ricevendone in cambio un urlo dall'altra parte del campo.

- Che cacchio c'èèèèèè?????????

Amy stava per scusarsi e correre via, ma Lucas afferrò l'alieno alle spalle, colpendolo a tradimento e facendolo stramazzare al suolo.

- Se ti ribecco a fare una cosa del genere...piccola svergognata!- Lucas cercò di restare serio, ma scoppiò a ridere un attimo dopo- Pure senza reggiseno eh?

Amanda arrossì copiosamente.. prima di dargli le spalle e raggiungere la sorella che era , in quel momento, appesa al collo di uno degli alieni.. mentre urlava un: 'Yippieyaahiheeeiiiii!!!!!'

Amy la fissò sgranando gli occhi per un attimo ..prima di buttarsi nella mischia con un urlo, in difesa del suo comandante. Jaeger era alle prese con due alienoni grossi come 4 armadi a otto stagioni( sempre due stagioni optional), suo padre Oliver era a sua volta impegnato in un corpo a  corpo.. Riggs e tutti gli altri a loro volta erano impegnati ad impedire a Vic di strozzarne uno con le sue sole mani..Non si capiva più dove

cominciava la mischia e dove finiva: erano tutti uno contro l'altro impegnati a darsele di santa ragione.

Fu in quel momento che Kirk pensò di intervenire.Si avvicinò con passo controllato e voce inespressiva.

- Il gioco è finito..tornate in panchina.. Il gioco è finito.. Il risultato non può essere modificato..

.. Nessuno diede la colpa a Giona di quello che successe un attimo dopo:di sicuro fu colpa del suo ginocchio se uno degli alieni nemici inciampò e cadde riverso sul Professor Kirk.. trascinandosi dietro tutti gli altri litiganti. Si sentì un urlo inespressivo.. se è mai possibile urlare inespressivamente lui ci riuscì di sicuro.. mentre 30 persone esagitate e peste cadevano uno dietro l'altro come birilli.. sullo sfortunato professore.Tutti si bloccarono improvvisamente e fu Jaeger il primo a parlare:

- Ho come un brutto presentimento..

Si ritrovò gli occhi di tutti addosso.. mentre a fatica si rialzavano  lentamente. Gli alieni fecero lo stesso e poi osservarono quello che restava di Kirk.. spiaccicato letteralmente sull'erba.

- Professore...?- balbettò titubante Jaeger, che si voltò un attimo dopo verso Althea.

La donna si chinò sul corpo dell'uomo.. poi alzò gli occhi un istante verso di lui, scuotendo la testa.

- E' morto.

Sul gruppo di base Alpha scese un silenzio glaciale. Osservavano il corpo senza vita di Kirk.. poi la prima a parlare fu Carmen.Alzò uno sguardo infuocato verso gli alieni urlando un attimo dopo:

- Maledetti pirati della Tortuuugaaaaa!!!!! Questa non ve la facciamo passare lisciaaaaaa.... all'attaccooo! Non fate prigionieriii!!!!!!

E si lanciò un attimo dopo sul gruppo di alieni.. che scomparvero un attimo dopo, esattamente come erano apparsi. Jaeger scosse la testa, non sapeva cosa dire. Una voce metallica risuonòimprovvisamente sopra le loro teste.

- La prova è finita.. il risultato è definitivo. Potete andare.

- Possiamo andare???- ringhiò adesso Jaeger all'aria- Maledizione, un uomo della mia base è morto e noi ce ne possiamo andare così come se niente fosse??? Fatevi almeno vedere, maledizione!!! Voglio una spiegazione! Voglio.. rivoglio indietro il Professore!- ringhiò a voce più bassa. Persino Koenig lo fissava in silenzio senza osar aprir bocca. L'unica risposta che ricevette fu un silenzio cristallino.

- Mi avete sentito?- urlò ancora.

Scosse la testa un attimo dopo. Oliver si avvicinò all'uomo e gli posò una mano sulla spalla scuotendo la testa. Non avrebbero mai dato loro nessuna spiegazione. Amy e Sam si avvicinarono al padre, lasciando che lui le abbracciasse e le stringesse a sè.. e un attimo dopo, esattamente come era successo qualche ora prima, sparirono improvvisamente per ritrovarsi all'interno di Base Alpha, tutti acciaccati, pesti, puzzolenti e sudati marci.Si materializzarono tutti, escluso Kirk e Santo Koenig, su Alpha, in sala comando, sotto gli occhi sbigottiti del vice comandante e di Deborah Carter, che continuava ad ossessionare il primo per l'improvvisa scomparsa del marito. Quando lo vide che le sorrideva felice, abbracciato alle sue figlie, gli corse incontro e lo abbracciò forte, tanto che lui fece una smorfia di dolore.

- Attenta, ma'. - Le disse Sam. - Credo si sia lussato una spalla....

Deborah aggrottò le sopracciglia e guardò anche la figlia.

- Ehi! Tu perdi sangue dalla fronte!

- E' solo un graffio, stai tranquilla... e parla piano, che non ci voglio andare al lager... in infermeria...

Amanda sembrò tornare normale solo in quell'istante.

- Ho volato, mamma.... ho volato.... ho volato.... - Continuava a mormorare. Sam si preoccupò all'inizio, poi vide il suo sguardo felice e sorrise, facendo l'occhiolino a Carmen... magari la paura, col tempo, sarebbe scomparsa. Il comandante si schiarì la voce:

- Ora, per favore, quelli che sono feriti, sono pregati di andare in infermeria... gli altri... beh, per oggi riposo assoluto, ma domani voglio che torniate tutti alle vostre occupazioni di sempre, ci siamo intesi?

- Sissignore. - Ci fu un coro unanime.

Sam acchiappò la sorella al volo:

- Dove vai, tu?

- Ma Lucas è ferito.... devo andare....

- Lascialo stare, per una volta.... persino la dottoressa non li ha seguiti in infermeria.... abbiamo battuto quegli energumeni, te ne rendi conto? Stasera si festeggia, solo ragazze... passa parola, Amy.

Le strizzò l'occhio e seguì sua madre verso l'alloggio mentre sorrideva a Jack e lui le rispondeva con una smorfia ironica. Si, sarebbe presto tornato tutto alla normalità, sulla Base Lunare Alpha.... forse.

FINE DELL' EPISODIO PILOTA

La voce della Luna

ovvero

Pensieri un po’ sconnessi di un povero ex satellite alla deriva

Grande Universo, che mal di testa! Per centinaia di anni, sono stata nella mia calma e tranquilla posizione (qualcuno potrebbe dire che era troppo calma, a parte qualche meteorite che ogni tanto mi ha preso di mira e fatto un bel buco ma questo era da sempre in conto ed a me andava bene così!), riscaldata dal sole (ok, pignoli, bruciata da una lato e gelida dall’altro, uffa!!) a guardare degli esseri indaffaratissimi sulla Terra a creare e distruggere a più non posso. Poi non è più bastato loro osservarmi da lontano, sono venuti a rompere le scatole da vicino, troppo da vicino per i miei gusti. Non paghi dei casini fatti a casa loro, hanno costruito e scavato anche qui, facendomi diventare la più grande pattumiera dell’Universo, oltretutto vagante senza meta nello spazio. Bhe, forse su questo punto avrò avuto una piccola parte anch’io, ma ero proprio stufa di tutta quella monnezza stipata nel mio sottosuolo. E che cavolo, c’è un limita a tutto, anche per un satellite!!!! Hanno riempito il mio sottosuolo di cunicoli, caverne e stanze, in cui hanno combinato di tutto ed anche di più, senza neppure un pensiero di considerazione per questo povero satellite costretto a mantenerli e scarrozzarli! Comunque sia, è già un secolo che sono in giro e questi molestissimi insetti terrestri non solo non sono finiti ma si sono addirittura riprodotti!! E le nuove generazioni sono anche peggio dei loro antenati, una vera dannazione, accidenti a loro!!!! Uno di loro ha la seccantissima ed oltremodo malefica abitudine di staccarmi dei pezzi che poi mette in una vetrina di vetro, come in una mostra che nessuno prende mai in considerazione. Ha riempito una stanza con loro ma senza un fine. Stupido, ma perché non li lasci dove sono sempre stati, tanto non fai certo un uso utile a qualcosa! Un altro, con quelle loro scatolette volanti, spesso e volentieri, per non dire sempre, per fare il galletto spennato con le loro femmine, si viene a sbatacchiare su di me, come se fossi il tappetino di atterraggio di una palestra! Sì, lo so di non avere una superficie perfetta che potrebbe essere danneggiata, ma non vedo la necessità di infierire ed aumentare il numero delle mie asperità! E che diavolo, non c’è un briciolo di considerazione per me che faccio loro da casa senza niente in cambio! Gli altri non sono certo migliori di loro solo perché non mi massacrano direttamente! Ce ne sono due, due femmine molto simili, quasi uguali tra loro, di cui una non vede l’ora di andare via da qui (solo per questo la adoro e la prossima volta che la becco fuori le faccio capire quanto questo mi sia gradito!), mentre l’altra non intende schiodarsi da qui per nessun motivo, neppure se mi mettessi a ballare e tremare dalla mattina alla sera, quasi fosse una cozza su uno scoglio del mare della Terra! Quando sono insieme, riescono a fare tanti casini e tanto rumore da farmi desiderare di avere delle braccia e delle mani come loro solo per il piacere poterle sculacciare a dovere, come avrebbero dovuto (e dovrebbero) fare i loro genitori! Che comunque non sono stati dei santi neppure loro! In poche parole, tutti i miei ospiti obbligati riescono a coprire la quasi totalità delle alterazioni mentali che ho notato essere presenti negli umani quando li osservavo dall’alto del loro cielo. Si va dal comportamento maniacale al paranoico, attraversando la schizofrenia e le varie manie, fino a giungere alla follia pura e semplice. Vorrei tanto scrollarmeli di dosso ma ogni volta che ho provato, loro non hanno fatto altro che rintanarsi nelle loro macchinette volanti, aspettare un po’ di tempo girandomi intorno, e poi sono tornati tranquilli a rifare quello che hanno fatto per secoli! Da qualche tempo, però, non sono solo loro la fonte delle mie preoccupazioni. Infatti, una strana luce azzurra è apparsa all’improvviso ed è riuscita a fare sì che la mia rotta errante a ruota libera cambiasse in modo da essere attratta da lei, e non so assolutamente spiegarmi perché la cosa mi rende estremamente preoccupata. Questa luce è bella da guardare, rilassante e pericolosa. Infatti mi sta sempre più spesso solleticando l’idea che potrei anche fermarmi di nuovo in un qualsiasi punto di questo grande Universo. Proprio mentre gli umani sono, come al solito, impegnati a creare disastri (ma che cavolo avranno da correre e starnazzare come oche impazzite? No, stanno girando un filmino porno nei corridoi della base?!?!?! Ma dove siamo arrivati???? Ora abbiamo davvero toccato il fondo!!!!) mi sento come prendere al laccio e tirare verso la fonte della luce ad una velocità pazzesca che risveglia in me la stessa sensazione di quando fui lanciata lontano dalla mia sede naturale. No, rettifico, molto più forte e molto più distruggente. La cosa non mi piace più, che diavolo vuole fare? Se continua a farmi correre così finirà per ridurmi in pezzi e la cosa non mi farebbe per nulla piacere! Che ti venga un accidenti secco e fulminante, qualsiasi cosa tu sia! Non mi piaci più, non voglio più seguirti! Fermati, aziona il freno, voglio scendere!!!! Quell’accidenti sembra che mi abbia sentito perché mi fa bloccare, come un automobile sul ciglio di un burrone, ma tanto violentemente che la mia composizione interna sembra quasi sul punto di volersi trasformare in qualcosa di completamente diverso. Non mi sono mai sentita tanto male, neppure quando ero colpita a ripetizione dalle meteore che affondavano in me, liquefacendo la mia roccia interna e trasformandola in sostanza fusa! Mi sento come una gelatina di frutta dopo un giro in uno sbattitore! Anche gli umani ne risentono abbastanza ma non ci bado più di tanto, devo riuscire a rimettermi in sesto alla svelta se voglio riuscire a capirci qualcosa!

La Luna

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